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Niente da fare anche per la nascita della fondazione San Pio a Pietralcina.

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Ed è innegabile che proprio il finanziamento per la fondazione in ricordo del frate di Pietralcina stava particolarmente a cuore al presidente della Camera (e non solo a lui). D'altro canto lo stesso Casini annota in aula che ha dovuto fare delle scelte che lo hanno dispiaciuto. «Preciso - ha detto in aula Casini - che le disposizioni che in base ai criteri sono state dichiarate inammissibili rispondono ad esigenze meritevoli di considerazione ad alcune delle quali sono personalmente sensibile, esse non rispondono alle regole relative al contenuto della legge Finanziaria ma potranno ben trovare in altri provvedimenti una loro più corretta collocazione». A voler essere maliziosi c'è anche un altra decisione che Casini deve aver preso a malincuore: il no alla sanatoria per i manifesti abusivi dei partiti politici (supermultati dai Comuni). Si tratta di una scelta che tuttavia deve rattristare tutte le formazioni politiche che puntualmente incorrono in sanzioni soprattutto in prossimità delle campagne elettorali. Fuori dal testo resteranno anche la determinazione del tasso usuraio, la sottoposizione a procedure concorsuali delle società di leasing, la modifica in materia di classificazione delle spese concernenti le agenzie fiscali. E ancora non ci saranno gli inquadramenti in sovrannumero di alcuni soggetti che abbiano prestato servizio come segretari comunali, un finanziamento a favore del consiglio di giustizia amministrativa della Regione Sicilia, le disposizioni sull'equipollenza di titoli da parte di alcune università, la disciplina relativa ai presupposti in base ai quali si possono istituire nuove Camere di commercio. Addio, pure alla norma che ripristina la possibilità di ricorso gerarchico nei confronti delle decisioni sul riconoscimento dei benefici in materia di invalidità civile.

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