VARESE — È stata «un fulmine a ciel sereno», ha detto il segretario provinciale del Carroccio, Leonardo ...
La vicenda è al centro del dibattito politico in quella che è considerata la culla della Lega Nord. Cassano Magnago è il paese dove è nato Umberto Bossi, leader del movimento e ministro delle Riforme. E l'accusa mossa dalla magistratura di Busto Arsizio (Varese), nei confronti dell'assessore ai Lavori Pubblici Morris Giani, 32 anni, è pesante anche dal punto di vista politico: insieme con l'architetto Guido Cian, 42 anni, anch'egli finito in manette, avrebbe intascato tangenti da un imprenditore, per un totale di 60 mila euro. La notizia è rimbalzata nella mattinata di ieri. Secondo quanto si è appreso, Giani e Cian sarebbero finiti sotto inchiesta dopo la denuncia dell'imprenditore. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Busto Arsizio, Sabrina Di Taranto, hanno portato all'arresto dei due, da parte dei carabinieri, in flagranza di reato. Sorpresa e prudenza hanno mostrato, a caldo, i vertici provinciali della Lega Nord: ma la prospettiva è apparsa comunque chiara, Giani sarà sospeso dal partito in attesa degli sviluppi giudiziari. «Sul tema della moralità politica - ha infatti commentato Tarantino - siamo fermissimi». «Stasera - ha aggiunto - ci sarà il consiglio direttivo provinciale, già convocato da tempo, e lì decideremo». Insomma, c'è attesa per lo sviluppo delle indagini. «Se le accuse saranno poi dimostrate - ha concluso il segretario provinciale della Lega varesina - scatterà l'espulsione». Nel frattempo, il sindaco di Cassano Magnago, il leghista Aldo Morniroli, ha sollevato dall'incarico l'assessore finito in manette. «Avuta notizia del coinvolgimento in vicende giudiziarie rilevanti a livello penale dell'assessore allo Sviluppo del patrimonio, architetto Morris Giani - si legge in una nota diffusa nel tardo pomeriggio dal primo cittadino - ritengo necessario revocare dall'incarico lo stesso con effetto immediato». Al di là delle formule di rito, comunque, nel Carroccio di Varese c'è molta amarezza per quanto è accaduto: nessuno si è sentito finora di commentare il merito delle accuse. Quasi tutti, all'interno del movimento, sono convinti che si tratti di un caso isolato. L'inchiesta della magistratura va ora avanti, nel registro degli indagati ci sarebbero già altre persone.