Riforme, l'opposizione lancia la proposta «Amato»
Sì al rafforzamento dei poteri del presidente del consiglio ed alle norme anti-ribaltone, è previsto nel «pacchetto Amato», no invece allo scioglimento automatico del Parlamento su iniziativa del premier. Questo sarà il tema principale su cui maggioranza ed opposizione dovranno confrontarsi o scontrarsi. Una convergenza tra la nostra e la loro proposta, ha avvertito Giuliano Amato, sarà possibile soltanto se la Cdl modificherà la norma sul potere di scioglimento del Parlamento affidato al presidente del consiglio. La proposta Amato ha trovato d'accordo tutti i partiti dell'Ulivo ed anche Rifondazione Comunista e l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Per ora si tratta di una bozza e molti punti devono essere limati. Esiste comunque una intesa di massima. Oggi, ha commentato Giuliano Amato, è stato fatto un «notevole passo avanti» nella preparazione di una posizione comune delle opposizioni sulle riforme istituzionali. È la premessa per l'avvio del dialogo con la maggioranza anche se, sottolinea Amato, molto dipenderà dalle modifiche che la Cdl farà al testo originario delle sue riforme. L'Ulivo è disposto a dire sì, ha affermato, all'idea di attribuire al premier il potere di nominare e revocare i ministri. Ma è indispensabile, insiste l'ex presidente del consiglio, che il centrodestra tolga la possibilità per il premier di sciogliere le Camere su sua proposta o in caso di voto contrario su un provvedimento sul quale è stata posta la fiducia. Per evitare i ribaltoni il Centrosinistra accetta la proposta della Cdl sulla sfiducia costruttiva: la maggioranza, cioè, può decidere di scegliere un nuovo primo ministro pur rimanendo uguale a se stessa. Ma diciamo no, precisa Amato, a meccanismi rigidi che possono trasformare in modo improprio la forma di governo. Sul federalismo Amato individua dei punti «pregiudiziali». Per esempio, l'unità culturale della scuola italiana non si mette in discussione. Lo stesso vale per la sanità. Il coordinatore dei Ds, Vannino Chiti, ed il leader della Margherita, Francesco Rutelli, hanno definito ottimo il lavoro svolto da Amato. Per Fausto Bertinotti anche se ancora non c'è una posizione unitaria c'è «un avvicinamento interessante». La Cdl apprezza la disponibilità al dialogo. Il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi è soddisfatto perchè nel centrosinistra c'è uno «spirito nuovo» e sono cadute le «pregiudiziali», le «invettive» e la politica del «muro contro muro». Bondi non ha però voluto entrare nel merito delle proposte delle opposizioni. Anche Umberto Bossi ritiene che sia possibile un «tentativo di mediazione» con la sinistra perchè «si deve battere la via delle riforme e del cambiamento». Bossi è invece intransigente sulla riforma dello Stato in senso federalista.