A Potenza indagato anche Storace

Oltre a Storace, nella vicenda sono indagati per la stessa ipotesi di reato anche il direttore dell'Istituto autonomo case popolari (Iacp) del Lazio, Maurizio Mancianti, che è uno dei 76 indagati nell' inchiesta di Woodcock sulla «holding del malaffare», e l'ex assessore alla cultura della Provincia di Roma, Paola Guerci (An). La vicenda nella quale è coinvolto Storace si riferisce all'assegnazione di un appartamento situato a Roma. L'immobile era stato chiesto dall'ex assessore Guerci che, per assicurarsi di ottenerlo, telefonò a Mancianti. Dal colloquio, oltre ad un riferimento a Storace, emerge che ad ottenere l'appartamento è interessato anche un esponente di Forza Italia, il che spinge Mancianti e l'ex assessore a decidere di risolvere il problema «politicamente» o ad attendere che il «concorrente» rinunci. Gli investigatori hanno intercettato una conversazione telefonica fra Mancianti e Storace nella quale il Presidente della Regione Lazio dice che del rappresentante di Forza Italia «non me ne frega niente». A questo punto, Mancianti si dichiara pronto, nel giro di alcuni giorni, ad assegnare l'appartamento a Guerci. L'appartamento viene assegnato da Mancianti il 28 marzo scorso, al canone di 1.820 euro mensili. Pronta la replica di Storace: «È evidente il carattere ridicolo dell'imputazione, che mi farebbe piacere leggere anche su un atto ufficiale, che nessuno ha ritenuto di notificarmi». Il presidente della Regione Lazio aggiunge: «Ero sinceramente deluso di essere rimasto escluso dall'indagine di Potenza sui vip - dice Storace - Spero solo che questa inchiesta non costi troppi soldi ai contribuenti italiani».