«Per andare a Palazzo Chigi serve il nostro applauso» Storace ricorda a Fini che se vuole guidare il Paese occorre il sostegno interno e «non di Biagi o Scalfari»
Storace derubrica a battura la sua frase: «Per Fini il male assoluto è il Congresso». E poi entra più nella parte politica. Il governatore della Regione Lazio spiega che, comunque, l'obiettivo di Fini «non dovrebbe essere quello di rincorrere gli applausi di un Biagi o di uno Scalfari, perché per andare a Palazzo Chigi servono i nostri applausi, dal momento che fa piacere avere alla guida del governo una persona del proprio partito». Non è una fronda. Storace chiarisce che la sua associazione «non è una fronda», ma un modo per richiamare la gente all'impegno politico all'interno di An. «Ho il timore - ha detto - che molti dei presenti all'Hilton non sarebbero tornati in via della Scrofa». E, secondo Storace, «An non dovrebbe avere più anime, ma una, la sua». La sua o la sua? Ha chiesto Costanzo riferendosi a Fini. «La nostra», replica ridendo il governatore. Un cuore tricolore. Si parla poi della Lista Storace, il presidente del Lazio anticipa il simbolo: «un grande cuore tricolore». Quindi spiega che non si ferma, anzi si fa avanti. «Domani (oggi, ndr) a Napoli illustreremo le finalità dell'associazione - dice - e lanceremo il simbolo». Mussolini, scelta diversa. Alle ripetute domande di Costanzo se anche Alessandra Mussolini entrerà a far parte della sua associazione, Storace risponde secco: «La Mussolini ha fatto un'altra scelta. Io, invece, resto in An». Riferendosi al movimento fondato dalla nipote del Duce, afferma: «Quella è roba sua». Fini sia democratico. Si torna a parlare del partito. Secondo il governatore, An non deve chiudersi, non deve arroccarsi, ma deve discutere. «Se Fini - dichiara Storace - è un grande leader democratico, lo deve essere anche all'interno del partito, garantendo il dibattito. Io vorrei Fini presidente di tutto il partito come a Fiuggi. Fini deve rappresentare la sintesi, non il capo di una parte, nè opposizione, nè maggioranza, ma la sintesi». Spero si andare all'assemblea. «L'Assemblea nazionale è stata convocata nello stesso giorno della nostra manifestazione che si svolgerà a Milano, ma mi sforzerò di andarci», conferma Storace, parlando dell'appuntamento del 10 gennaio. «Ha convocato l'Assemblea nazionale per fare la conta interna - dice il governatore referendosi a Fini - ma un leader di partito non fa guerre, cerca la pace, e non convoca un'Assemblea nazionale per fare la conta». Non sono l'alibi. Sull'ipotesi che il il presidente del Lazio stia aiutando Fini a non far allontanare da An i dissidenti, Storace replica: «Io non voglio fare l'alibi per nessuno». Più apprezzato fuori. Commentando alcune frasi di Goffredo Bettini esponente dei Ds, lette da una giornalista, aggiunge: «Il mio destino è essere più apprezzato fuori che dentro il partito». Il partito più bello. Il presidente della Regione Lazio ha assicurato che non abbandonerà il partito «perché An l'ho fondata anch'io. Ha da dire molte cose al Paese. E resta il partito più bello che c'è». Alla registrazione erano presenti, tra il pubblico, venti supporter di Storace guidati dal vice presidente del consiglio comunale di Roma, Fabio Sabbatani Schiuma, considerato il delfino di Storace.