Ciampi non demorde: «Dialogo e concertazione»
Un appello, il suo, che giunge proprio all'antivigilia dell'incontro governo-sindacati sulle pensioni voluto dal ministro Maroni, dopo settimane di parole di fuoco culminate con le accuse lanciate da Cgil, Cisl e Uil nella manifestazione di sabato. Un appello chiaro quello di Ciampi che, d'altro canto, del confronto, ai tempi del patto di luglio sulla politica dei redditi, fu artefice e appassionato difensore nel suo ruolo di Presidente del Consiglio. Era l'estate del 1993. Ieri parlando a Caserta il Capo dello Stato ne ha rilanciato il significato invitando «le parti sociali a fare sistema» anche ricorrendo «a una consuetudine di dialogo e concertazione in grado di condurre ad esiti positivi la naturale, necessaria dialettica tra le parti sociali e tra queste e le istituzioni». Un monito apparentemente diretto alle istituzioni locali che è però suonato come un chiaro invito al Governo a non sottovalutare l'importanza delle scelte condivise o quantomeno contrattate, specie su temi di profondo impatto sociale come le pensioni. E il metodo dello sforzo comune e dell'impegno di tutti dovrà servire anche in battaglie di primaria importanza come quella che tutti i giorni si combatte contro la criminalità organizzata che in alcune aree del Mezzogiorno rappresenta ancora una vera emergenza sociale. «La camorra si può battere, come dimostrano i successi che ottengono le Forze dell'Ordine grazie al loro impegno». Ma che può avere maggiori risultati grazie alla collaborazione di tutti. Da qui l'invito di Ciampi a collaborare con le forze dell'ordine, anche se questo può comportare rischi, a non sottovalutare gli effetti nefasti che il prevalere delle organizzazioni criminali può avere sul tessuto sociale. «La criminalità non costituisce solo un freno allo sviluppo, ma è un male in sè e per sè intollerabile in un consorzio civile». Ma la giornata per Ciampi, che oggi compie 83 anni e festeggia il suo quinto compleanno al Quirinale, era iniziata in mattinata, con una visita al sacrario di Mignano Montelungo dove ha assistito al sessantesimo anniversario della prima battaglia combattuta dal rinnovato esercito italiano dopo l'8 settembre. E qui Ciampi ha ricordato che il nostro Paese «ha una memoria viva e condivisa che richiede sempre di più il lavoro della storia e la passione civile di chi ricerca il passato per operare». La visita in Campania del Capo dello Stato si concluderà stamane. Poi il ritorno a Roma, per festeggiare al Quirinale, in forma privata, il suo compleanno. Ai brindisi parteciperanno solo i famigliari e i collaboratori più stretti.