«Berlusconi? Tranquillo»

Questa vigilia è una giornata normalissima, senza nessuna attesa particolare». Lo sostiene, Gaetano Pecorella, deputato di Forza Italia e presidente della commissione Giustizia della Camera. Insomma lo stato d'animo tra le persone più vicine al premier è di assoluta serenità mentre oggi la Corte Costituzionale deciderà sul lodo Schifani che impone la sospensione dei processi per le cinque più alte cariche dello Stato (quindi anche il presidente del Consiglio). «Questa pronuncia della Consulta è importante al di là del caso specifico di Berlusconi - continua Pecorella - per cui, ribadisco, non c'è alcuna preoccupazione da parte nostra. Del resto, per quanto concerne il presidente Berlusconi, visto che il punto centrale era la questione Sme, da un certo punto di vista e in una certa misura, questa pronuncia ha perso parte della sua rilevanza». Secondo il presidente della commissione Giustizia di Montecitorio il problema è un altro: «La questione che resterebbe aperta - spiega - è quella di riconocere e stabilire il principio di separatezza tra politica e giustizia. Noi pensiamo che il provvedimento sia costituzionale, perché nel Parlamento europeo e in tutti i Paesi d'Europa è disciplinato così; quindi crediamo che se in tutta Europa c'è una tutela per chi fa politica, almeno per il periodo in cui la fa, non sia fuori dalla cultura giuridica e liberale il principio del diritto di fare politica senza la minaccia di interventi da parte dei magistrati». La Corte costituzionale dovrà decidere sul dubbio avanzato nel ricorso presentato dalla prima sezione penale del tribunale di Milano, davanti alla quale pende il processo stralcio Sme che vede imputato il presidente del Consiglio: è costituzionale o no? Alla risposta è legato strettamente il destino di Berlusconi, indagato in merito alla vicenda Sme, ma la cui posizione giudiziaria è stata «bloccata» proprio in virtù dell'entrata in vigore della norma.