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«Un futuro assieme tra Forza Italia e la Margherita»

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«Nel futuro Margherita e Forza Italia possono stare nello stesso schieramento e, insieme, possono cambiare il volto del Paese», dice il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi, in un'intervista al quotidiano cattolico Avvenire. «Proviamo a discutere senza pregiudizi ideologici - continua -. Proviamo a guardare i valori che ci uniscono. Ora dobbiamo renderci conto che figure come don Sturzo e De Gasperi sono sia nel dna di Forza Italia sia in quello della Margherita. Senza pregiudizi possiamo intenderci e iniziare una strada comune». E ancora: «Io so che è una meta ambiziosa: un grande partito popolare di massa, un partito che possa superare agevolmente il 40 per cento. Possiamo andare oltre la Cdl, partendo dall'unità della Cdl, e camminare per costruire un nuovo soggetto politico liberal democratico moderato che comprende tutte le forze che sono (e che saranno) nel Ppe». «Voglio dire un bravo a Sandro Bondi per la sua proposta di aprire un dialogo tra Forza Italia, la Margherita e, sottinteso, l'Udc», replica Gianfranco Rotondi, deputato dell'Udc. Ma dalla Margherita non sembrano molto convinti: «I dieci anni che ci separano dalla nascita di Forza Italia sono troppo pochi perché si possa pensare che gli italiani abbiano già dimenticato l'origine aziendale del partito di Berlusconi», dice il vicepresidente della Margherita, Arturo Parisi. «È vero - afferma Parisi - che la popolazione italiana va pericolosamente invecchiando con tutti i corollari che l'avanzamento nell'età comporta soprattutto per quel che riguarda la memoria. Ma Forza Italia non sottovaluti il fatto che se la memoria breve può risentire dell'età, non è così per la memoria remota. Ed è questa a ricordarci che Sturzo e De Gasperi nulla hanno a che fare con il Dna di Forza Italia. Questo non significa - precisa Parisi - che il loro insegnamento non possa essere un punto di riferimento per cittadini che militano in tutte e due gli schieramenti e che qualcuno sia autorizzato ad intestarsi il loro nome in esclusiva». «Anzi - prosegue Parisi - proprio nel comune riferimento di tutte e due le coalizioni ad una stessa lettura del passato, al riconoscimento negli stessi padri fondatori della nostra democrazia, e negli stessi valori costituzionali, è affidato il futuro della democrazia dell'alternanza. Nella sicurezza che i cittadini premieranno non chi queste persone e questi valori proclama nella propaganda, ma chi li onora nella coerenza dei propri comportamenti». «Siamo un partito di popolo e non d'azienda», replica Francesco Giro (Fi).

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