Continuano a crescere i pensionati rispetto al numero degli occupati
Al punto che in Liguria ci si avvicina alla parità tra persone che, a vario titolo, beneficiano di prestazioni pensionistiche e lavoratori (920 ogni 1.000), e ad Agrigento la parità è stata addirittura superata (1.006 ogni 1.000). A fornire questi dati è il rapporto 2002 dell'Inps che, affrontando il sistema della sicurezza sociale in Italia, rileva come di pari passo con l'invecchiamento della popolazione - che in Italia, secondo l'Onu, è particolarmente intenso e veloce - cresce il peso dei pensionati nel nostro Paese. Quella che «alcuni studiosi hanno definito la "seconda transizione demografica" - si legge nel rapporto - si traduce in un impatto molto elevato sulla struttura sociale nel suo complesso e sul sistema del welfare in particolare». «Il rapporto non ottimale tra popolazione in età attiva e popolazione in età pensionabile - prosegue il documento - costituisce infatti motivo di preoccupazione per la tenuta del sistema previdenziale italiano, così come il ridotto tasso di partecipazione al lavoro della classe più anziana (55-64 anni) al mercato del lavoro». Nel rapporto tra popolazione attiva e popolazione anziana, «centrale - afferma l'Inps - dal punto di vista della domanda di protezione sociale e della stabilità del sistema previdenziale nel medio periodo», l'Istat calcola il cosiddetto «rapporto di dipendenza», vale a dire il numero di beneficiari di prestazioni pensionistiche e il numero degli occupati. Questo rapporto, nel 2001 (ultimo dato disponibile), a livello nazionale era di 734 pensionati ogni 1.000 occupati, ma la Regione più «vecchia» è la Liguria, e la Provincia è Agrigento. Questi i numeri del rapporto pensionati- occupati regione per regione. Piemonte 761 pensionati ogni mille occupati; Valle d'Aosta 654; Lombardia 648; Trentino Alto Adige 599; Friuli Venezia Giulia 773; Liguria 920; Emilia-Romagna 745; Toscana 773; Umbria 838; Marche 780; Lazio 680; Abruzzo 798; Molise 848; Campania 757; Puglia 768; Basilicata 862; Calabria 874; Sicilia 849: Sardegna 761. Per gruppi di regioni, Nord 698; Centro 737; Mezzogiorno 800. Totale Italia, 734.