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«Con Berlusconi progressi impensabili» Schroeder loda l'Italia, il premier ricambia: «Adesso le probabilità di successo sono al 55%»

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Prendendo per primo la parola nel corso della conferenza stampa a conclusione dell'incontro durato un'ora e mezza, il Cancelliere ha esordito definendo «buono e professionale» il lavoro svolto dal nostro presidente del Consiglio durante i mesi della presidenza italiana dell'Ue. «Sono stati raggiunti notevoli progressi in vista del prossimo vertice di Bruxelles - ha detto Schroeder - ma senza gli sforzi ed i numerosi viaggi intrapresi da Silvio Berlusconi i progressi registrati sarebbero stati impensabili». Visibilmente compiaciuto per l'attestato di grande impegno e professionalità rilasciatogli da Schroeder, Berlusconi si è detto più ottimista sulla possibilità di raggiungere un accordo definitivo a Bruxelles, anche se ha tenuto subito a precisare di non essere disposto in nessun caso a raggiungerlo ad ogni costo. «Adesso le probabilità di successo sono salite al 55%», ha spiegato Berlusconi, che ha però anche detto chiaro e tondo che «sarebbe grave concludere a tutti i costi una Costituzione che non garantirebbe istituzioni in grado di decidere e di funzionare. Ci sarà solo una soluzione di alto profilo per un'Europa che possa sedersi con pari dignità e possa funzionare anche come fattore di sicurezza e di prosperità nel mondo». Il capo del governo italiano ha anche voluto esplicitamente mette a tacere un'ipotesi che era circolata nei giorni scorsi, relativa alla possibilità che sul voto a doppia maggioranza si possa dire sì al principio, ma rimandare l'applicazione al 2014. «Assolutamente no» ha tagliato corto il premier italiano, il quale ha definito «fino ad oggi soddisfacente» l'esito dei risultati raggiunti dalla presidenza italiana. «Più di cento punti che presentavano divergenze tra gli Stati sono stati portati ad un accordo generale» ha tenuto a sottolineare il presidente del Consiglio. Ancora da risolvere rimane la complicata questione del doppio voto in base al quale le decisioni dell'Unione europea verranno ratificate da una maggioranza dei 25 paesi membri che rappresenti almeno il 60% della popolazione Ue, posizione sulla quale esiste un'accordo totale tra Italia e Germania. «Su questo noi la pensiamo esattamente allo stesso modo dell'Italia», ha voluto ribadire anche il Cancelliere Schroeder, il quale si è felicitato del fatto che grazie al lavoro della presidenza italiana siano stati già realizzati accordi su temi particolarmente importanti. Il Cancelliere ha aggiunto di attendersi un successo della presidenza italiana dell'Ue, ma nel rispetto delle condizioni già fissate. «Questa è una questione sulla quale rimaniamo inamovibili», ha precisato Schroeder, in pieno accordo con il presidente del consiglio. «Chiudere a tutti i costi - ha aggiunto Berlusconi - non è una preoccupazione della presidenza italiana e sarebbe un grave errore farlo». Sempre ieri il presidente della repubblica tedesco, Johannes Rau, ha spezzato una lancia a favore dell'inserimento di un riferimento a Dio nella futura Costituzione europea. «Lo desidererei molto - ha affermato Rau - poiché ciò corrisponde al pensiero della maggior parte delle persone in Europa. Il rifiuto del riferimento a Dio nella Costituzione deriva da una visione laicistica come quella esistente in Francia o in Finlandia, che a mio avviso non appare opportuna in questa circostanza».

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