L'esecutivo non cede e risponde al Parlamento Non sarà la forza della piazza a far ritirare la delega
Così ieri il vicepremier Fini ha commentato la manifestazione sul welfare organizzata a Roma dai sindacati confederali. «La riforma è importante e indispensabile - ha detto - per garantire il futuro ai giovani e ci auguriamo di poter confrontare le posizioni del governo con quelle delle parti sociali. Il governo ascolta il Parlamento, le parti sociali e ha rispetto per le manifestazioni ma non risponde del suo operato alla piazza ma al Parlamento e all'opinione pubblica». «Ci auguriamo presentino presto le loro proposte - ha detto ancora il leader di An - che discuteremo nell'unico luogo deputato a questo, la sede parlamentare». Per il ministro per i rapporti col Parlamento Cardo Giovanardi (Udc) la manifestazione «non era dei sindacati ma dell'opposizione». «L'immagine che è emersa è quella del centro-sinistra che scendeva in piazza contro la politica del Governo. Il sindacato, quindi, esce molto indebolito da questa manifestazione». Quanto alla richiesta di Cgil, Cisl e Uil di ritirare la delega previdenziale, Giovanardi ribadisce che il Governo non la ritirerà. «Finora non ci sono arrivate proposte alternative dai sindacati. Con loro - dichiara - ci deve essere un confronto e noi siamo pronti al dialogo ma non possono chiederci una resa senza condizioni. Le critiche di Cgil, Cisl e Uil mi sembrano pretestuose, visto che la riforma parte dal 2008 non mi sembra un fatto traumatico» Il segretario dell'Udc, Marco Follini, ha dal canto suo criticato l'atteggiamento dell'opposizione in piazza contro la riforma delle pensioni. «Abbiamo sentito tante proteste e nessuna proposta - ha detto - Proteste legittime, certo, ma per governare ci vuole qualcosa di più. Un'opposizione che cavalca molte proteste ma non riesce a condensarle in una proposta sembra fortemente ansiosa di rimanere tale». In Forza Italia, il vicepresidente dei senatori, Lucio Malan, ritiene che la presa reale dei sindacati sulla gente sia ormai ridotta. «Un milione e mezzo alla manifestazione di Roma? Cerchiamo di essere seri. Se ai 200 mila presenti si tolgono gli stipendiati dei sindacati e gli attivisti che godono di permessi sindacali dal lavoro - osserva -, non sarebbe rimasto un granché in piazza San Giovanni». «Facendo i conti a fine giornata ci sembra che i sindacati - conclude - ormai non convincano ormai più di tanto i cittadini». D. T.