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Immigrati, Bossi scatenato contro la Chiesa

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Il leader della Lega se la prende con parroci e «pretoni» colpevoli di aiutare gli extracomunitari

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Il leader leghista dà anche un'altra stoccata a Fini che ha proposto il voto amministrativo per gli stranieri. Bossi parte dal prefetto di Milano che con la Caritas ha organizzato una riunione per pianificare l'accoglienza agli extracomunitari: «Faccia il prefetto. Lui - dice - non può andare contro la legge e la Bossi-Fini non prevede di dare la casa agli immigrati». Quanto alla sinistra, «ha fatto entrare milioni di immigrati contro la volontà dei cittadini, ci sono stati squinternati che hanno aperto le frontiere. Non c'è un diritto alla casa per gli immigrati, lavorino e con i risparmi si comprino la casa, come hanno fatto gli italiani». «La casa - insiste - spetta a chi ha lavorato, a chi ha pagato. Ci sono decine e decine di migliaia di persone che sono in lista. Non deve esistere in un Paese serio, sennò ci trasformiamo tutti in Bingo Bongo, in immigrati simpatici con gli occhi tristi e ci facciamo dare la casa. Questo non è tollerabile». Quindi definisce «ignoranti» quelli che hanno criticato l'uso della denominazione Bingo Bongo: «Non sanno che è una figura simpatica e positiva». «Ma il problema è che non sulla simpatia o sulla regolarità dell'immigrato possiamo dare migliaia di appartamenti». E quelli che si nascondono il problema sono «finti buonisti». Particolarmente violenti i termini dell'attacco contro la chiesa cattolica. «Purtroppo devo dire che ha sbagliato Tremonti, che è stato l'uomo che ha scritto fisicamente la legge dell'8 per mille. Dovevamo dargli lo 0,5 per mille. Dovevamo tenerli poveri, perché - dice - la povertà è foriera di qualità, di spiritualità». «Per esempio - ha detto attaccando anche i parroci - nei paesini la macchina maggiore che funziona è quella della Chiesa che informa se c'è una casa vuota. Questi hanno perso il loro Dio e sono lì a fare affari. Questi, attraverso uomini loro nelle Regioni o nei comuni, ottenevano quattrini per adeguare le abitazioni e adesso li stanno collocando in tutti i paesi. È una vera occupazione coloniale». Secondo Bossi, si è di fronte «ad una occupazione coloniale gestita dalle organizzazioni caritatevoli». «Altro che fascismo - ha detto -. Mille volte il fascismo. Quatti, quatti stanno distruggendo la nostra terra secondo la loro ideologia». «Quello dell'immigrazione - ha aggiunto Bossi - non è un diritto. Il diritto è quello dei residenti che vedono i loro territori calpestati e distrutti dall'immigrazione. È la malattia del cuculo che va nei nido di altri uccelli. È la malattia che hanno certi pretoni perché ormai sono diventati imprenditori e affaristi». Poi, l'attacco a vicepremier e leader di An Gianfranco Fini: «La Casa delle Libertà era nata per mettere ordine a un problema grave come l'immigrazione, e poi Fini cambia le carte in tavola e dice che gli dà il voto». Tuttavia, prosegue, «Berlusconi sa che deve fare le riforme e forse anche gli altri sanno che senza le riforme vanno a casa.. Secondo me la riforma passerà. Il problema è che cercheranno di farla passare sminuzzando qua e là. Noi cercheremo di tenere alto il risultato». «Il discorso sulla secessione -aggiunge - l'ho lanciato apposta: la gente sappia che il federalismo lo dobbiamo conquistare tutti noi, venendo in piazza, cominciando ad esporre la bandiera padana, che è come l'olio santo, e che fa da stimolo alle riforme».

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