DOPO LE ESTERNAZIONI DEL MINISTRO DEL CARROCCIO
Lo ha detto Gianfranco Fini partecipando alla presentazione del libro di Marco Follini, «Intervista ai moderati». «È vero che spesso nella Cdl vi sono degli eccessi verbali - ha oservato Fini - tuttavia, al di là delle parole di Bossi, a ben vedere per la capacità di governo è più pericoloso il Prc per il centrosinistra che la Lega per il centrodestra». «Le estreme - ha spiegato - ti fanno vincere le elezioni ma talvolta non ti fanno governare. All'interno delle coalizioni, invece di avvicinarsi agli alleati, tendono a estremizzarle: è capitato a Prodi con il Prc, capita talvolta a noi sull'onda di alcune esternazioni di Bossi». «I due poli - ha proseguito il vicepremier - dal 94 in poi hanno dovuto allargare i confini a formazioni che non si ritrovano, in parte o in tutto, con il nucleo centrale di forze che hanno dato vita alle coalizioni. Non è sempre vero che i movimenti più estremisti che entrano nelle coalizioni poi si spostano verso il centro, ma spesso si estremizzano ancora di più. È accaduto all'Ulivo con Rifondazione, accade a volte a noi con certi comportamenti ed esternazioni di Bossi». «Quando nelle coalizioni ci sono fibrillazioni - ha concluso il vicepremier - i movimenti più radicali tendono a privilegiare l'identità di partito rispetto all'identità di coalizione». Fini ha anche teso una mano all'Ulivo lanciando una proposta per neutralizzare le «ali estreme» della Cdl (la Lega) e del centrosinistra (Rifondazione comunista): introdurre nella legge elettorale un premio di maggioranza che permetta alla lista che conquista il maggior numero di voti di governare senza condizionamenti. In questo modo, ha affermato il vicepresidente del consiglio le «ali estreme» non saranno più considerate «un contributo essenziale alla vittoria elettorale», ma «un peso». Anche il ministro Rocco Buttiglione ha reagito. «Abbiamo difeso da grandi minacce i valori più autentici della Chiesa. Non abbiamo paura di difenderli dalla Lega. Attenzione. Così si va contro gli scogli».«Chi dice queste cose - ha aggiunge Buttiglione - vuole la rottura di questa maggioranza e di questo governo. È la fine delle riforme. Noi non vogliamo nè la rottura, nè rinunciare alle riforme. Ma attenzione. Noi - prosegue Buttiglione - ci identifichiamo con l'opera di carità dei tanti volontari cattolici che operano nel nostro paese. Crediamo che sia un'espressione autentica del nostro popolo e dei nostri valori autentici di cui la Chiesa è interprete».