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Storace: «Con me il popolo della destra»

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Alemanno dice no: «Abbiamo cose più importanti da fare, come la verifica»

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Tra i fedelissimi di Fini si tende a sdrammatizzare. A dimostrazione di quanto il bagno di folla abbia irritato la dirigenza di Via della Scrofa, il coordinatore Ignazio La Russa avverte: «Francamente credo all'Hilton ci fossero molte persone che non hanno mai votato nè per l'Msi, nè per An. Sono contento di non esserci stato visto le frequenti cadute di tono della platea, il clima che si respirava in quella sala». E a Storace che ha sostenuto come all'Hilton fosse presente il cuore del partito, La Russa fa notare di non essere «un cardiologo»: «Non sono un esperto di cuori falsi o cuori veri. Credo che anche al convegno di Arezzo vi fosse grande intensità. Ma se si urla vuol dire che ci sono anche i polmoni e se ci si arrabbia vuol dire che c'è anche il fegato. Ad ogni modo, al di là delle battute - conclude La Russa - credo che il cosiddetto cuore sia l'assemblea nazionale, l'organo eletto democraticamente dagli iscritti e dai loro rappresentanti». Contrario all'ipotesi di un congresso anticipato, il grande assente dell'Hilton, il ministro Gianni Alemanno che sottolinea come, in questa fase, sia più importante risolvere positivamente il chiarimento interno all'esecutivo: «La nostra attenzione è rivolta alla verifica di governo, che verrà delineata da Fini nel corso della prossima assemblea. Ora - aggiunge - abbiamo temi cruciali di fronte a noi sul fronte economico, sociale e di politica estera, che non ammettono distrazioni. La destra italiana è chiamata ad esprimere il meglio del proprio bagaglio programmatico. Ora - conclude Alemanno - non c'è tempo per altro». Polemico anche il consigliere regionale Fabio Rampelli: «S'era capito che Storace voleva il posto di Fini». Differente la posizione di Teodoro Buontempo secondo cui convocare il congresso è «un preciso dovere, basta con il partito personale». E Storace va avanti: «La straordinaria, appassionata, responsabile manifestazione non è stata una manifestazione qualsiasi, ma la migliore testimonianza che il popolo di An non è sotto anestesia». «Sta alla classe dirigente - aggiunge - che si balocca ancora oggi tra scadenze statutarie e linguaggi vecchi, vecchissimi, capire la potenziale portata di questa novità. Le stesse adesioni, da tutta Italia, all'associazione che abbiamo promosso confermano che la logica dell'apparato è sbagliata. Andremo avanti fino a che non lo comprenderanno tutti. Appuntamento a Napoli il 9 dicembre». Manifestazione per la quale le «centinaia di adesioni giunte dalla Campania e da altre regioni» hanno costretto gli organizzatori a spostare l'appuntamento in «una sede più grande e idonea», ovvero in un cinema, come annuncia il deputato di An che ha promosso l'appuntamento, Antonio Pezzella,

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