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RIFORMA GASPARRI

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Occhi puntati su Ciampi

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E la battaglia tra maggioranza e opposizione continua a infuriare, aspettando una firma. La Casa delle libertà è convinta che Ciampi non farà mancare la sua controfirma sotto il provvedimento, l'opposizione parla di manifesta incostituzionalità e spera invece in un rinvio alle Camere. Lo staff del Capo dello Stato esaminerà certo con attenzione le nuove regole, confrontandole con la sentenza che manda Retequattro sul satellite dal 1 gennaio 2004. Sembra da escludere che il Colle impieghi un intero mese per dare il suo responso. Ma quello di Ciampi è solo il primo esame. Il successivo è rappresentato dai sicuri ricorsi alla Corte Costituzionale. E nell'attesa di un segno di Ciampi, il centrosinistra vede proprio nella Consulta la sua ultima spiaggia. «La legge Gasparri è pessima, aggraverà ancora di più la concentrazione in poche mani dell'informazione, della produzione e della pubblicità televisiva», ribadisce il leader Ds Piero Fassino. Due giorni fa il segretario della Quercia aveva ammonito: «non tirate Ciampi per la giacca», ma poi torna a pronunciarsi. Pronta la replica del capogruppo di Forza Italia al Senato: «Fassino vuole giocare su due tavoli - dice Renato Schifani - per influenzare il capo dello stato». La legge, invece, «è in perfetta sintonia con i principi della Carta». Per il ministro si tratta di «una legge che «garantirà più pluralismo, più opportunità di fare tv e più libertà. Si moltiplicheranno i canali». E per Gasparri l'iter per l'approvazione della normativa ha rappresentato «quindici mesi di passione, ma anche la più grande soddisfazione da ministro». «Non ho timori. La legge - sottolinea ancora il ministro - è Costituzionale e risponde positivamente al messaggio alle Camere del Capo dello Stato. Per il resto io non faccio pressioni nè mi sostituisco alle funzioni degli altri. Ci sono -aggiunge- già troppi che girotondano, ballano e saltano...». Buttiglione è convinto che il presidente firmerà la legge Gasparri e dice di non scorgere profili di incostituzionalità, come invece sostengono i partiti di opposizione. «Perchè non dovrebbe firmarla?», si è domandato il ministro. «Dovremmo smetterla - ha poi affermato - con la brutta abitudine di attaccare come illegittimo e incostituzionale tutto quello che non ci piace. La legge Gasparri forse non è una buona legge, ma non credo che esistano profili di incostituzinalità». In ogni caso - ha aggiunto Buttiglione - Ciampi «sa benissimo cosa deve fare e non ha bisogno del mio consiglio e nemmeno di quello di altri. Se invece di dare consigli a Ciampi che non ne ha bisogno, accettassimo un pò di più i consigli che Ciampi dà alla classe politica, le cose andrebbero meglio». Se.Br.

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