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«IL vero problema non è quello di concordare l'esatta valutazione storica di un dittatore appeso per ...

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Perché è lui oggi a comportarsi da dittatorello, con la copertura dei suoi cortigiani, mentre gli era stato recentemente richiesta una maggiore apertura al dibattito interno, negli organi del partito. Come presidente d'Alleanza nazionale Fini doveva portare a Gerusalemme le espressioni d'un rammarico collettivo per l'infamia delle leggi razziali e delle persecuzioni antiebraiche. Il rinnegamento di quelle pagine vergognose non era una novità sgorgata a Fiuggi, ma maturata nei decenni dagli atti politici della Fiamma che ancora campeggia nel simbolo di An. Fini ha voluto invece distinguersi con dichiarazioni di cui poteva prevedere che non sarebbero state condivise da una larga parte della comunità da lui rappresentata. Nell'estro dell'improvvisatore questa volta ha ecceduto, scoprendo - insieme al persistere di comportamenti autocratici incompatibili con le più elementari regole di collegialità democratica - anche limiti d'intelligenza che non gli si attribuivano e lasciano perciò stupefatti. È una malinconica rivelazione per chi da una prossima verifica nella maggioranza attendeva la valorizzazione di An, che avrebbe compreso un importante incarico ministeriale per Fini, agli Esteri o alla Difesa, al di là delle funzioni piuttosto decorative di vice premier. Ma purtroppo su Fini insieme a molti suoi elettori ho dovuto cambiare parere. Si è constatato infatti con amarezza che, per gli Esteri, non padroneggia abbastanza l'uso delle sfumature nelle espressioni verbali; e appare anche troppo tentato ad assumere posizioni sbilanciate, per personali esigenze di smarcatura da un passato che lo imbarazza. E per la Difesa, prima di mettere le vite dei nostri ragazzi nelle mani di un personaggio certo brillante, ma rivelatosi ondivago, al tempo stesso improvvisatore e autoritario, poco portato al lavoro d'équipe, non pienamente dotato di senso della misura, privo d'equilibrio tanto nelle esibizioni nostalgiche, c'è da augurarsi che Berlusconi interroghi con ragionevoli dubbi la sua coscienza». * Storico

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