Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

di PIERO MACCHIONI LA PAROLA d'ordine è «orgoglio», l'icona di ieri Giorgio Almirante, ...

default_image

  • a
  • a
  • a

Questi i comuni denominatori dei cinquemila militanti e simpatizzanti intervenuti all'Hilton di Roma, dove il governatore del Lazio ha organizzato quello che nella hall dell'albergo veniva chiamato «l'Aventino a Monte Mario». Storace come slogan ha scelto «Voglia di destra, voglia di politica» e così ha raccolto quella destra disorientata dalle ultime iniziative di Gianfranco Fini. Prima tra le deluse, proprio donna Assunta Almirante, cui è spettato il posto d'onore in prima fila. All'Hilton sono poi intervenuti il ministro per gli Italiani all'estero, Mirko Tremaglia, il sottosegretario alla Salute, Cesare Cursi, il vice coordinatore di Alleanza nazionale, Carmelo Briguglio, l'editore Giuseppe Ciarrapico, il principe della nobiltà nera romana, Lillio Sforza Ruspoli, Eleonora Brigliadori e tutte le prime linee «locali» del partito: dal presidente dell'Agenzia regionale di Sanità, Domenico Gramazio, al vicepresidente del Consiglio comunale, Fabio Sabbatani Schiuma. Nell'atrio della sala i più attivi sono stati i volontari che hanno raccolto le adesioni per l'associazione Lista Storace: quasi duemila firme in un'ora. Appuntato al petto le spillette forgiate per l'occasione («Chi tocca la fiamma si brucia»), ma anche qualcuna conservata dalle fortunate elezioni del 2001 («Il mio cuore batte a destra»). I più nostalgici avevano legato al collo il fazzoletto nero dei tempo della Destra nazionale. E poi gli slogan: i ragazzi del Trifoglio-Gioventù Europea con «No blood for oil», il gaelico «Tiocfaidh àr là» («Il nostro giorno verrà»), e «www.diqualcosadidestra.it»). Poi c'è il convitato di pietra, Gianfranco Fini. Con l'immagine del leader i banchetti dell'Hilton vendono libri, cartoline, foto, dvd e persino cravatte griffate Furstemberg.. Ad andare forte sono i libri: «Se ne ho venduti stasera? Come no!» conferma la signora dietro al banco. Mentre quelli de Le Iene intervistano Sabbatani Schiuma («Fascista io? No, sono orgogliosamente di destra») in sala continua il volantinaggio. Così il popolo della destra apprende che dal 9 dicembre riprende «Good morning Alleanza nazionale», la trasmissione radifonica che per cinque giorni a settimana vedrà Francesco Storace alle prese con una sua personale versione di «discorsi del caminetto»: «Dobbiamo riprendere il contatto con la base» spiegano i volontari. Storace entra all'Hilton alle otto spaccate, un'ora prima dell'inizio dei lavori. Fuori, la gente è in auto in coda da piazzale Clodio fino all'albergo di via Cadlolo. Sul palco il governatore non ha voluto il tradizionale tavolo della presidenza, ma solo poltrone bianche. La manifestazione si apre con la colonna sonora del «Gladiatore» di Ridley Scott e le immagini di Giorgio Almirante. La folla dell'Hilton urla: «Giorgio-Giorgio». Poi il silenzio per le vittime di Nassiriya, l'inno nazionale e i fischi ad Aldo Di Lello quando dice di guardare con favore al viaggio in Israele di Fini e con Storace che chiede di farlo parlare. Il sipario sulla convention cala invece sulle note di «Mi ritorni in mente» di Battisti. E' da qui che riparte la sfida del governatore.

Dai blog