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di GIANNI DI CAPUA «OGGI volano le colombe, dopo tante polemiche».

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In ogni caso il governatore del Lazio stasera vorrà dare una prova muscolare, non solo nei numeri dei militanti che radunerà, ma anche sui contenuti. La svolta si è avuta nel vertice convocato lunedì sera da Fini (durante il quale il leader s'è rifiutato di telefonare a Storace, ma ha chiesto ad altri di ricucire): dentro An c'è stato un chiarimento costruttivo con Gianni Alemanno, e nel quale tutti i colonnelli hanno convenuto sulla necessità di evitare una rottura con Storace. Usciti da via della Scrofa Ignazio La Russa, Maurizio Gasparri, Publio Fiori e Alemanno si sono ritrovati in un ristorante: e qui al ministro delle risorse agricole è stato chiesto da fare da «pontiere» con il governatore del Lazio. Richiesta accolta da Alemanno e che si è tradotta in una lunga telefonata, ieri, tra i due leader della destra sociale. Così Storace ha usato toni nuovi: «Io voglio lavorare perchè si ricucia, ma servono iniziative chiare e rispetto tra di noi». Oggi sarà il suo giorno e in una convention che si terrà all'Hotel Hilton di Roma, il governatore userà «toni duri», ma senza «dismettere il clima della casa comune» e precisando che «non ho correnti da lanciare». Si tratta di «ricondurre il tutto nella dialettica», ha spiegato, per denunciare che in An non si discute da tempo. «Non bisogna eccedere - ha detto ancora Storace - nel tentativo di buttare fuori chi non è d'accordo e certe dichiarazioni non fanno bene alla costruzione di una casa comune». Nessuna voglia di scissione, quindi, ma Storace avverte ugualmente Fini ed i suoi «colonnelli» che, se si insiste (come ha fatto il coordinatore Ignazio La Russa) nel definirlo «un peso, uno che protesta troppo, con scarso seguito interno», allora «dico, se vi do fastidio, uno se ne va». Ma ha avvertito che comunque rappresenta il 20% del consensi di An, quindi un milione di voti, «sufficiente a mandare il Polo all'opposizione». Alla convention dal titolo «Voglia di destra, voglia di politica» s'è parlato di 10mila partecipanti. Ma Storace fa il modesto e ridimendiona: 3-4mila. Parleranno tre intellettuali di destra come lo storico Giano Accame, il giornalista del Secolo d'Italia Aldo Di Lello e lo scrittore Fabio Torriero. E poi Storace. Molti gli ospiti d'onore. Ci sarà certamente Assunta Almirante (ma non Alessandra Mussolini), il sottosegretario alla salute Cesare Cursi, e una pattuglia di deputati e senatori. Il ministro Mirko Tremaglia non esclude la sua presenza. E nemmeno Teodoro Buontempo, ma solo, ha precisato, se non si tratterà di una riunione di corrente. I «colonnelli» di Fini si dicono tranquilli per il futuro del partito perché, ha affermato il portavoce Mario Landolfi, non ci sarà alcuna scissione e Storace, essendo «un uomo di partito» esprimerà il suo dissenso all'interno di An. Per Ignazio La Russa molte polemiche sono state provocate da «un difetto di comunicazione».

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