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Legge Gasparri, finale con tiratori in agguato

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I senatori della Margherita presentano pregiudiziale di incostituzionalità. Il ministro: la Cdl rimane compatta

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Entro stasera o domani al massimo, si avrà quindi il voto definitivo sul riordino del sistema Tv, nonostante l'ostruzionismo della sinistra. L'opposizione infatti è decisa a fare ostruzionismo sulla legge tv: dopo quello attuato in commissione oggi l'Ulivo spera che nelle votazioni a scrutinio segreto il governo sia battuto dai franchi tiratori. Le opposizioni hanno richiesto il voto segreto su circa 40 emendamenti. Ma sarà il presidente Pera, in apertura dei lavori, ad indicare se e per quanti emendamenti verrà riconosciuto. E l'ipotesi più probabile, viene fatto notare, è che lo scrutinio segreto venga concesso su non più di 10. A invocare lo stop anche il presidente dei Verdi Pecoraro Scanio («Fermiamo il ddl Gasparri prima che sia troppo tardi»). Mentre per il presidente dello Sdi Boselli, «La legge Gasparri è un pessimo viatico per affrontare insieme tra maggioranza e opposizione temi fondamentali come le riforme istituzionali e la giustizia». Diretto al presidente della Repubblica Ciampi, l'appello di Mario Segni (partito dei liberal democratici), che in una manifestazione davanti al Quirinale, ha chiesto ieri pubblicamente al massimo rappresentante dello Stato di non firmare la Legge Gasparri, nel caso venga approvata, e rimandarla alle Camere («non è una battaglia della sinistra contro la destra, è una battaglia liberale e basta»). E mentre il ministro delle Comunicazioni si dice «fiducioso e ottimista», sottolineando che la maggioranza «è stata coesa e coerente», il leghista Calderoli accusa la sinistra di «essere incapace di proposte» e sottolinea che la legge Gasparri «crea i presupposti per una maggiore pluralità di informazione e metterà fine al monopolio cattocomunista del settore». E anche il relatore del ddl Luigi Grillo(Fi) ieri, prima della riunione serale in commissione lavori pubblici per l'esame degli emendamenti, ha ribadito che «il voto arriverà presto», magari senza di lui. Ma l'opposizione spera ancora nel no di Ciampi alla legge ritenuta dalla sinistra incostituzionale. Per il capogruppo dei deputati di Rifondazione Comunista Marco Rizzo e anche per l'ex consigliere Rai Luigi Zanda della Margherita, l'approvazione della legge Gasparri apre un serio problema costituzionale nel paese. Contro la legge sono pronti a scendere in piazza anche i cosiddetti «girotondini» che domani protesteranno prima a San Macuto, sede della commissione di vigilanza sulla Rai, per il caso Sabina Guzzanti, e poi in serata manifesteranno al Pantheon contro la legge Gasparri. Giu.Cer.

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