Più vicina la difesa comune

Nonostante il recente accordo di compromesso di Francia e Germania con la riluttante Gran Bretagna, la parziale autonomia militare dell'Ue dalla Nato rimane, però, incerta. Al conclave di Napoli, quasi tutti i ministri degli Esteri europei si sono trovati d'accordo sulle ulteriori modifiche della bozza costituzionale che la presidenza italiana dell'Ue ha proposto per precisare le condizioni di partecipazione alle future cooperazioni rafforzate, ossia operazioni comuni, in campo militare. Sintetizzando a questo riguardo la proposta enunciata nella bozza e il compromesso anglo-franco-tedesco, la presidenza italiana ha, in effetti, ottenuto un accordo per cooperazioni «non complementari alla Nato» e non esclusive, cioè aperte alla partecipazione di altri Paesi dell'Ue che adempiano i criteri «di capacità operativa». Questo accordo è, però, stato dichiarato «non ancora definitivo» proprio dal capo della diplomazia francese De Villepin e dovrà, perciò, essere confermato al vertice europeo di Bruxelles tra un paio di settimane. Resta in effetti da constatare se, nonostante il compromesso con Londra, rimangano effettivamente possibili la creazione e l'autonomia di quel quartier generale per la pianificazione di operazioni europee. Francia, Germania, Belgio e Lussemburgo lo intendevano collocare a Tervuren, presso Bruxelles ma, secondo voci discordanti, potrebbe venire, invece, collocato nella capitale europea oppure nel comando europeo della Nato di Mons. L'autonomia della pianificazione e del comando di operazioni europee rispetto alla Nato è, infatti, un obiettivo dichiarato della Francia. Secondo un'ambigua opinione del governo britannico, il quartier generale di Tervuren è «morto ancor prima di nascere». «Tutti i governi - ha comunque riferito il capo della diplomazia italiana, Frattini - vi hanno contribuito, eliminando posizioni molto diverse». «Prima - ha proseguito il ministro - c'era il gruppo di Tervuren. Oggi i fondatori di quel gruppo si riconoscono in una linea comune di difesa europea». «Questa difesa - ha precisato Frattini - sarà aperta a tutti. Indichiamo con chiarezza che questo progetto non è alternativo, bensì complementare alla Nato». I criteri di ammissione alle cooperazioni rafforzate saranno elencati in un protocollo, che dovrà essere approvato dal Consiglio europeo fra due settimane a Bruxelles. Frattini ha spiegato che tra questi criteri ci sarà «la disponibilità di un contingente pronto a partire in uno spazio di tempo rapido e a rimanere sul terreno per un periodo piuttosto lungo». St. Mar.