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ADDIO Julius Evola.

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Il pensatore condannato a Gerusalemme da Fini perché inserito tra quelli razzisti, sparisce dagli scaffali di An. Allo stand di Innocenzo Imperi, presente a tutte le manifestazioni della destra, sono stati tolti tutti i libri dell'ideologo di «Cavalcare la tigre». Mentre va a ruba il libro intervista al presidente di An Gianfranco Fini «L'Europa che verrà». Va sempre forte anche «Cronaca di un leader» di Enrico Para, un libro fotografico sul vicepresidente del Consiglio che si apre con un eloquente Fini pensieroso che guarda la porta di Brandeburgo a Berlino. Resistono gli storici libri sulla vicenda di Sergio Ramelli, il militante di destra ucciso da estremisti di sinistra e il più moderno «La destra al tempo dell'Ulivo» di Gennaro Malgieri, che ricorda la trasformazione di An nella scorsa legislatura. Tra i militanti tirano anche i gadget con autografi del leader: dalle cravatte alle cartoline, dagli accendini ai portafogli. Segno che il vicepremier è sempre ben voluto. Nonostante tutto. Nello spot della manifestazione vengono inseriti i nuovi miti: Vincenzo Muccioli, Don Gelmini e i caduti di Nassiriya.

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