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Sì al dialogo e alla politica come servizio

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un appello affinché le forze riformiste, a partire da quelle cristiane, possano compiere un percorso comune per il bene del Paese; la necessità di proseguire sulla via del dialogo sociale e di abbandonare ogni forma di estremismo: questo il filo conduttore della conferenza programmatica del Movimento cristiano lavoratori (Mcl), che ha preso il via ieri a Roma. Dopo l'avvio dei lavori da parte del presidente, Carlo Costalli, che ha fatto un bilancio del primo biennio del suo mandato e ha tracciato le linee che accompagneranno l'impegno del Mcl nei prossimi anni, ieri mattina si è tenuta la conferenza programmatica per gli italiani all'estero «Comites, Cgie, voto: ruolo e prosepettive», introdotta da Antonio Inchingoli, presidente della Consulta nazionale emigrazione e segretario generale del Mcl, e da Nicola Napoletano, direttore generale del patronato Sias-Mcl. Nel pomeriggio, in occasione del Consiglio generale del Mcl, «Lavoro e solidarietà per costruire la nuova Europa», sono stati presentati due progetti, approvati dal ministero del Lavoro, che partiranno a gennaio: un programma formativo rivolto ai quadri del Movimento e sviluppato attraverso una news letter; la sperimentazione in tre realtà province campione (Novara, Roma e Catanzaro) di centri di ascolto e di orientamento per lavoratori e imprese, destinati in particolare ad offrire assistenza alle categorie svantaggiate. Questa mattina, all'Auditorium di Santa Cecilia, davanti a quattromila delegati provenienti dall'Italia e dall'estero, in rappresentanza di 250 mila iscritti, saranno consegnate al presidente della Camera, Pierferdinando Casini, le 386 mila firme raccolte in tutta Italia a sostegno di «La domenica è festa», una petizione popolare lanciata per sensibilizzare l'opinione pubblica e le forze politiche sulla necessità di tutelare il carattere festivo del giorno di riposo settimanale. Casini concluderà i lavori della Conferenza, cui parteciperanno anche Michele Tiraboschi, direttore del Centro studi «Marco Biagi», e l'amministratore delegato di «Italia Lavoro», Natale Forlani. St. Mor.

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