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Quando chiese asilo politico a Forza Italia

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Alessandra Mussolini aveva reagito così quando Gianfranco Fini, incalzato da Enrico Lucci delle «Iene», due anni fa aveva in quattro e quattro otto rivisto il suo giudizio su Benito Mussolini, dicendo di aver cambiato idea e di non considerarlo ora il più grande statista del secolo. Pulzella d'Orleans tra gli ex missini irritati, la Mussolini il giorno dopo si era andata a sedere tra i banchi di Forza Italia, durante il voto della Camera sulla insindacabilità del voto di Bossi. E aveva fatto sapere di aver chiesto personalmente a Silvio Berlusconi «asilo politico». «Non è per il partito ma proprio per fare un affronto a Fini, che mi ha disgustata, manipola la storia perché gli serve a far carriera o a fare chissà cosa», si era inalberata. In quella giornata, la sua vis polemica era andata crescendo di ora in ora. «Che è Fini? Carne? Pesce? - si domandava - Adesso ha questa fase del Ppe, poi avrà la fase liberale, dopodomani quella socialista e poi magari quella comunista...». «Siamo tutti imbarazzati, stravolti, disorientati - diceva dopo aver parlato in capannello con Storace e Alemanno - Tira una brutta aria. C'è un limite a tutto e questa volta c'è stata proprio una detonazione nel partito».

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