MENTRE LA CEI CHIEDE SCELTE «CONDIVISE ED EQUE»
«Dal 2008 in poi - ha spiegato il titolare del Welfare - il sistema è quello che abbiamo previsto o che sarà definito con le parti sociali come prevede la delega. La proposta nel Governo può infatti essere sostituita, a parità di effetti finanziari, con un'altra». Di gradualità, ha sottolineato il ministro, «abbiamo già discusso». Maroni ha precisato quindi che «gli incentivi non sono un regalo, né una spesa che lo Stato fa»: «Sono uno strumento efficace - spiega - per aumentare l'età pensionabile da subito». Dal 2008, ha aggiunto, «lo strumento diventa ancora più forte perché ci sono i disincentivi». «Ma da qui a quella data abbiamo preferito attivare il sistema degli incentivi per raggiungere lo stesso obiettivo di una riforma strutturale del sistema previdenziale attraverso l'innalzamento dell'età pensionabile. Dopo di che, ne verificheremo l'efficacia». Intanto, l'avvio della discussione generale sul ddl delega di riforma delle pensioni in commissione Lavoro del Senato è slittato da ieri alla prossima settimana. La sconvocazione dell'aula decisa mercoledì per consentire alla commissione Lavori pubblici di proseguire a ritmi serrati sul ddl Gasparri ha infatti indotto molte commissioni ad aggiornarsi direttamente alla prossima settimana. Il presidente della commissione Lavoro, Tomaso Zanoletti (Udc), ha confermato comunque che i tempi fissati saranno rispettati: chiusura della discussione entro la prossima settimana, emendamenti entro martedì 10 dicembre. Sulla riforma previdenziale ieri è intervenuta anche la Conferenza episcopale italiana che, nel documento finale della sua 52a assemblea ha ribadito che il provvedimento va adottato «con modalità condivise e con scelte eque», e ha sottolineato «l'urgenza» di sostenere la famiglia come ha fatto «positivamente la Camera dei Deputati rigettando la proposta di abbreviazione dei tempi per ottenere il divorzio». Inoltre i vescovi «tra i segnali positivi di vera equità sociale e di rilancio demografico», hanno valutato «positivamente il "bonus" per ogni figlio nato dopo il primo e l'aumento dei fondi per gli asili nido e le scuole materne, per le famiglie che assistono in casa anziani e disabili, e per quelle che inviano i propri figli a scuole paritarie».