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GIANFRANCO Fini va avanti, e difende la sua decisione di troncare ogni legame con l'eredità del fascismo, ...

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Ho agito «secondo coscienza», ha affermato il vicepremier, e sono convinto «di interpretare i sentimenti della stragrande maggioranza degli elettori di An, di quelli reali ma anche di quelli potenziali». An, ha affermato, «è uscita dalla casa del padre con la certezza di non poterci e non doverci più fare ritorno». Le cose dette in Israele, ha precisato, «si muovono lungo un percorso che conosciamo da anni perché non c'è qui un leader staccato da un partito ma un partito che ha un leader orgoglioso della sua forza politica». Fin dal '93, ha ricordato, la destra ha condiviso «l'antifascismo inteso come difesa della libertà». A chi continua a difendere alcuni valori del fascismo, Fini fa presente che la storia «non è qualcosa che si può tagliare a fettine, un fiore da cui si può prendere il petalo che piace di più». Se c'è qualcosa che mi addolora, ha concluso, non sono le polemiche ma «sentire chi dice che lo faccio per personale tornaconto». L'unica concessione a chi lo implora di fare qualche apertura alla base che preme, Fini lascia andare solo che «il fascismo fu anche altre cose». Le dichiarazioni del leader di An non placano però il malcontento che cresce sempre di più. Molti esponenti del partito, tra cui i ministri Mirko Tremaglia e Gianni Alemanno, chiedono intanto a Fini di convocare con urgenza l'assemblea nazionale. A criticare Fini è anche il governatore del Lazio Francesco Storace, che ha definito «sconcertante la minimizzazione del grave gesto di Alessandra Mussolini» fatta dai vertici di An, «sembra quasi che non si attendesse altro». Il chiarimento è necessario anche per Teodoro Buontempo per il quale «la misura è colma» perché è «una bugia» affermare che il fascismo è il male assoluto e queste cose Fini doveva «avere il coraggio di dirle in casa propria», prima di dirle a Gerusalemme. Un plauso ad Alessandra Mussolini è venuto dalla vedova di Almirante, donna Assunta. «Non sei sola», le ha detto. Con un invito: «Ora prendiamo noi la Fiamma». «Ad Alessandra Mussolini dico di riflettere, noi abbiamo bisogno della sua intelligenza politica e della sua carica umana. E non c'è niente che le impedisca di restare in An», afferma invece Publio Fiori, nel corso della presentazione del suo libro su dieci anni di An.

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