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Telekom Serbia, a febbraio audizione di Prodi e Fassino

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Le audizioni verranno formalmente deliberate il prossimo dicembre. A proporle e ad indicare la data di febbraio è stato il presidente della commissione, Enzo Trantino (An), in apertura della seduta di plenum di ieri. «Abbiamo la necessità di sentire i soggetti istituzionali dell'epoca, vale a dire Prodi, Fassino, Dini e Micheli — ha detto Trantino — essi hanno il dovere di rispondere e il diritto di difendersi». Il presidente della commissione ha poi definito un «ulteriore ricorso alla correttezza istituzionale» avere indicato il mese di febbraio per le audizioni: «È la data più lontana dalle elezioni europee, nell'intento di evitare strumentalizzazioni da parte di tutti. Potrà ciò avvenire, ma noi faremo di tutto perché non avvenga». L'opposizione ha preannunciato il via libera alle audizioni: «Sono stati Prodi, Dini e Fassino ad avere chiesto di essere ascoltati — ha sottolineato il capogruppo della Margherita in commissione, Michele Lauria — comunque, ci riserviamo di integrare questo elenco con l'aggiunta di altri livelli istituzionali che chiederemo di ascoltare». Sempre in commissione Telekom Serbia si spacca invece il centrodestra su una eventuale nuova audizione di Igor Marini, l'uomo d'affari attualmente detenuto a Torino. Da una parte il presidente della commissione Telekom Serbia, Enzo Trantino, che nel plenum di ieri ha sottolineato come «il racconto accusatorio di Marini resta inconducente rispetto all'attività istituzionale della commissione». Dall'altra gli esponenti di Forza Italia, come Carlo Taormina, che invece chiedono che Marini venga sentito per la quarta volta. «Una volta eliminata la spazzatura intorno alle dichiarazioni di Marini, che costituiscono un tassello nel complesso di attività della commissione — ha detto Taormina — recuperare il vecchio materiale probatorio è una regola di indagine. Nella consapevolezza che possono esservi emergenze successive a consigliare di risentire Marini». L'intenzione, manifestata da Trantino, di voltare pagina e rotta nei lavori della commissione, ha provocato un forte battibecco. Giampiero Cantoni, di Forza Italia, ha perentoriamente dichiarato di non essere d'accordo che «la questione Marini sia chiusa». «Se è chiusa per lui — ha aggiunto — non lo è per noi come gruppo di Forza Italia».

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