Legge Gasparri, Pera riesce a mediare
Il presidente del Senato fa proseguire la discussione sui 300 emendamenti in commissione
La maggioranza, a causa dell'ostruzionismo dell'opposizione che ha rallentato l'esame dei numerosi (300) emendamenti presentati in commissione, per accelerare i tempi aveva deciso di portare già ieri sera il testo all'esame dell'aula anche se non ancora approvato dalla commissione. L'Ulivo è insorto, accusando la Cdl di voler impedire la discussione parlamentare. A mediare è stato il presidente del Senato, Marcello Pera, con una proposta accolta dalla maggioranza, ma non dall'opposizione. La commissione Lavori pubblici ha così ripreso i lavori che continueranno anche oggi e nei prossimi giorni, fino a martedì, quando il disegno di legge passerà all'esame dell'assemblea, anche se non sarà ultimato il lavoro della commissione. Il voto finale è previsto nella stessa giornata. La maggioranza ha respinto l'accusa dell'Ulivo di voler impedire il dibattito sulla legge. Il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, ha definito ragionevole la proposta di Pera. E ha ironizzato sull'accusa dell'opposizione che parla di strozzatura del dibattito. «È una barzelletta - ha detto - forse è un supplemento di satira». Su questo disegno di legge, ha affermato Gasparri, si discute ormai da un anno, altro che «forzatura dei tempi» da parte della Cdl. Per il ministro comunque il cammino per l'approvazione del ddl sarà «impegnativo e pieno di discussioni» prima di arrivare alla tappa finale. L'opposizione è impegnata in un duro ostruzionismo per tentare di rallentare l'iter della legge che, se non sarà promulgata entro il 31 dicembre (una volta varata dovrà essere firmata da Ciampi) non impedirà che una rete Mediaset vada sul satellite, come previsto da una sentenza della Corte Costituzionale. L'opposizione ha protestato sia dentro il Senato che fuori. In piazza Navona si è svolta una manifestazione organizzata dai cosiddetti «girotondini». Secondo la polizia, non vi erano più di 200 persone. Molti i parlamentari dell'Ulivo che si sono uniti ai manifestanti. «Questa è una brutta legge - ha affermato Piero Fassino - che accentua la concentrazione della proprietà e dell'informazione televisiva italiana». Francesco Rutelli ha denunciato che con questo provvedimento si aggrava il monopolio dell'informazione italiana. Ci batteremo contro questa legge, ha affermato a piazza Navona, ma anche contro «la censura che ha tolto dai nostri schermi prima Biagi, Santoro, Luttazzi e oggi la satira di Guzzanti». Al governo, ha sostenuto Fausto Bertinotti, non basta mettere il bavaglio all'informazione e alla satira. Ma questi, ha aggiunto, sono «atti di disperazione» da parte di chi «sente che il suo trono vacilla». Le manifestazioni di protesta in piazza contro la legge Gasparri si ripeteranno anche la prossima settimana quando l'assemblea del Senato si occuperà del provvedimento. La maggioranza ha respinto tutte le accuse. È evidente, ha affermato Alessio Butti, responsabile comunicazione di An, che da parte dell'opposizione è in atto un tentativo di »guerra totale« sul tema della comunicazione e dell'informazione. «Basta vedere - ha concluso - quello che stanno facendo anche con Raiot» la trasmissione di Sabina Guzzanti sospesa dalla Rai.