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Togliere la fiamma? Coro di no

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Molto più netta la posizione di Teodoro Buontempo secondo cui la Fiamma «non si può cancellare perché rappresenta l'anima del partito» e che, per porre fine a questa ridda di voci chiede formalmente la convocazione dell'assemblea nazionale. Gli fa eco «il ragazzo di Salò», Mirko Tremaglia: «Il nostro simbolo è questo. La fiamma è il nostro legame con il Msi e se si attacca il Msi sono pronto a dare battaglia». Cresce il malumore tra i quadri intermedi. Nello Musumeci, coordinatore siciliano, ricorda come nella Repubblica Sociale «vi furono fascisti che difesero gli ebrei». Giulio Agostini, componente marchigiano della direzione nazionale di An: «Credo che i volontari della X Mas siano stati migliori dei partigiani titini». Per Ajmone Finestra (ex sindaco di Latina e presidente nazionale facente funzioni dell'Unione combattenti della Rsi) Fini ha pronunciato «incaute e offensive parole, denigrando morti e vivi già militanti nelle forze armate repubblicane». Resta in silenzio Francesco Storace, ma promette che parlerà.

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