Procreazione assistita Appello trasversale: «Fate presto al Senato»
È questo l'invito trasversale che lancia un gruppo di parlamentari della Casa delle Libertà e dell'Ulivo. Il testo è attualmente in discussione al Senato. Ed è proprio ai senatori che è rivolto l'appello: accellerate l'iter. Spiega Dorina Bianchi (Udc) che è stata relatrice di maggioranza del provvedimento alla Camera: «Ero incinta quando si è discussa la legge a Montecitorio, adesso mio figlio parla e cammina e ancora non è stata approvata a Palazzo Madama. Sono passati 17 mesi». L'auspicio del gruppo promotrice, che definisce l'iniziativa il via ad un «nuovo femminismo», è che il provvedimento posso definitivamente vedere la luce entro Natale. Del movimento del nuovo femminismo fanno parte politici, personaggi dello spettacolo e della cultura, ma anche del mondo accademico. Il Manifesto del nuovo femminismo, assieme alle iniziative per sostenere la legge sulla fecondazione medicalmente assistita, è stato presentato nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio alla quale hanno preso parte, oltre a Dorina Bianchi, anche Olimpia Tarzia (anche lei dell'Udc), Francesca Martini della Lega, Carla Castellani di Alleanza nazionale ed Emanuela Baio della Margherita. Proprio quest'ultima ha spiegato che «ci sono pochi temi sui quali si possono creare maggioranze ampie, si possono contare sulle dita di una mano: certamente una riguarda l'inizio della vita, un'altra la sua fine». La stessa Bianchi ha sottolineato anche che è necessario approvare il testo sostanzialmente com'è, non è possibile modificarlo rispetto a quanto approvato alla Camera atrimenti si rischierebbe di stravolgere la ratio del testo. In particolare per la relatrice del testo a Montecitorio sono tre i punti irrinunciuabili della legge: la tutela del concepito, il no alla crioconservazione, alla sperimentazione ed alla clonazione dell'embrione, il divieto di fecondazione eterologa. «Anche attraverso questa prima battaglia a sostegno del testo sulla fecondazione medicalmente assistita - ha detto Olimpia Tarzia, che è anche responsabile della poltica per la famiglia dell'Udc - vogliamo rappresentare questo nuovo femminismo, crescente nel paese, e che vuole restituire alla donna il suo specifico ruolo nell'accoglienza alla vita, rafforzando l'"alleanza" tra la donna e la vita». «Questo è quanto pensa anche la maggioranza delle donne anche di An - dice Carla Castellani -. Giro le sezioni, parlo con la nostra base e sono convinta che quasi tutte sono su questa linea. C'è qualche posizione diversa, ma si tratta di posizioni limitate». F. D. O.