Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Stato forte e quindi federalismo

default_image

  • a
  • a
  • a

Vi è soltanto frammentazione e aumento dei costi». A sottolinearlo è il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che, in una nota inviata alla I Conferenza europea dei giovani dirigenti pubblici, sottolinea l'importanza del federalismo per il rafforzamento della pubblica amministrazione. La Pubblica amministrazione, spiega il premier, partecipa a una serie di importanti trasformazioni, come la privatizzazione delle attività economiche detenute dallo Stato, e sarà coinvolta nell'adozione della futura Costituzione europea. «Ciò - sottolinea Berlusconi - comporterà una forte interazione tra le pubblica amministrazioni e un'effettiva mobilità all'interno dell'Unione dei dirigenti, come pure una mobilità tra dirigenza pubblica e privata». «In una comunità sempre più integrata - afferma il premier - la pubblica amministrazione è un fattore decisivo della competitività di un paese» e, con la globalizzazione, «il solo ambito in cui l'Europa ha un vantaggio comparato è proprio quello di avere pubbliche amministrazioni molto strutturate e in grado di farsi carico di compiti complessi». A tutti questi processi, secondo Berlusconi, i giovani dirigenti sono chiamati a dare il loro contributo. «Sul futuro - dice - io sono ottimista. Si aprirà un mondo di opportunità di grande interesse che giovani generazioni come voi dovranno essere in grado di cogliere appieno». Berlusconi rilancia dunque sul fronte delle riforme. Anche se a spingere di più è stata la sentenza Sme. La sentenza dei giudici di Milano potrebbe aprire la strada alle riforme e favorire il loro varo. Lo sostengono i leader del Centrodestra convinti che il verdetto della magistratura, riconoscendo dopo anni di polemiche che «non sussiste» il caso Sme, di cui oltre a Previti è stato accusato Silvio Berlusconi, pone fine alla «persecuzione» giudiziaria nei confronti del presidente del consiglio. Ed il premier potrà ora proseguire il suo lavoro, soprattutto nel campo delle riforme, senza «condizionamenti» non politici ma di carattere giudiziario. Nella Cdl si parla di «svolta» e di «nuova fase» per il governo perché con le accuse sono cadute anche le «strumentalizzazioni» che hanno rallentato l'iter delle riforme tra cui quella della giustizia. Il Centrosinistra (ad eccezione di Antonio Di Pietro e dei Verdi) ha finora evitato di commentare la sentenza di Milano limitandosi a sottolineare che la magistratura ha confermato la sua autonomia ed indipendenza. A sinistra a chiedere di voltare pagina è il segretario dello Sdi Enrico Boselli. Oggi, è l'invito rivolto sia alla maggioranza che all'opposizione, «lo scontro da guerra civile che c'è stato in passato va definitivamente messo da parte. Dedichiamoci alle riforme».

Dai blog