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Da stasera Fini in visita in Israele

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Un viaggio impensabile fino a qualche anno fa perché le autorità ebraiche hanno sempre opposto un secco veto ad una visita di Stato in Israele del leader di una forza politica, Alleanza nazionale, nata dalle ceneri del Msi, il partito che aveva raccolto l'eredità ideologica del fascismo. Ora i tempi sono cambiati, è profondamente cambiato politicamente anche Fini. Dalla svolta di Fiuggi in poi Gianfranco Fini in diverse occasioni ha espresso una netta condanna dell'antisemitismo, ha definito «vergognose» le leggi razziali varate da Mussolini, ha detto di non considerare più il Duce il più grande statista del '900. Non ha inoltre esitato ad annunciare di essere disposto a chiedere perdono agli ebrei perseguitati sotto il fascismo. C'è molta attesa per il discorso che Fini farà domani al Museo dell'Olocausto che sorge su una collina alle porte di Gerusalemme. Il leader di An proprio in questa occasione potrebbe confermare lo strappo con il passato esprimendo una condanna netta dell'antisemitismo e dell'intolleranza razziale. Poi inizierà la visita di Stato vera e propria ed il presidente del consiglio dopo aver incontrato il premier israeliano Ariel Sharon ed il presidente Moshe Katsav, avrà colloqui con il ministro delle Finanze Bibi Netaniahu, Silvan Shalom (Esteri), ed il vicepremier Ehud Olmert. Il vicepresidente del consiglio sarà accolto con tutti gli onori.

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