Scorporo in alcuni ministeri

Una crociata cui hanno aderito molti esponenti di primissimo piano, a partire dal vice-premier Gianfranco Fini, che fin dai tempi dell'abortita cabina di controllo sui provvedimenti economici non ha mai nascosto il suo disappunto per la mole impressionante di incombenze (e conseguentemente di potere) assomate nel ministero di via XX settembre. Da lì con una certa precauzione, dettata anche dal carattere poco accomodante del ministro che usa spesso la minaccia delle sue dimissioni per frenare mosse sgardite (una tattica usata l'ultima volta per frenare gli attacchi al suo progetto sulla Cassa Depositi e prestiti) si è partiti per tentare una riorganizzazione dei singoli dicasteri. Nel mirino, proprio per evitare lo scontro diretto, non è finito solo Tremonti, ma anche il ministro per le Infrastrutture, Pietro Lunardi, che si vedrebbe sottratto il controllo dei Trasporti. Berlusconi è infatti consapevole dei rischi dell'operazione e vuole evitare la rotta di collisione con Tremonti, che ha anche un ruolo fondamentale nei rapporti con la Lega di Bossi. Malgrado tutto, comunque, sarebbe allo studio dei tecnici di Palazzo Chigi un piano per sfilare almeno le competenze per il Sud al ministro dell'Economia. Un piano che per ora è solo oggetto di discussione tecnica, ma che potrebbe finire di prepotenza tra gli argomenti al centro della verifica di gennaio. A spingere è infatti in particolare An che vedrebbe ridimensionati i poteri di Tremonti senza dar vita a un vero e proprio rimpasto. Lo strumento legislativo sarebbe già a disposizione: la legge 137 del 2002 che nei fatti potrebbe consentire una lettura diversa della legge Bassanini che ha portato all'accorpamento di molti dicasteri. L'epilogo potrebbe essere la rinascita di un dicastero specifico per il Mezzogiorno oppure il trasferimento del dipartimento per le Politiche di coesione e sviluppo, attualmente affidato alle cure del vice-ministro, Miccichè, dal Tesoro al ministero delle Attività produttive. Nel primo caso (e se veramente si arrivasse allo scorporo dei Trasporti dalle Infrastrutture) il numero dei dicasteri, già salito a 25, raggiungerebbe quota 27.