Pensioni d'annata, la parola alla Consulta
È già questo un importante obiettivo raggiunto dalla Consulta dei pensionati che riunisce numerose organizzazioni di ex dirigenti del Pubblico impiego, delle Forze Armate e di polizia. È solo un primo passo, l'obiettivo è di arrivare al riconoscimento, a chi è andato in pensione molti anni fa, al diritto di una retribuzione adeguata. In centinaia ne hanno discusso nel salone de Il Tempo che ha ospitato l'incontro. Una scelta non casuale, perché il nostro giornale ha dato voce alle richieste dei pensionati reclamando soprattutto rispetto per chi, con il proprio lavoro, ha contribuito in maniera determinante alla crescita dell'Italia. L'amministratore delegato de Il Tempo, Avv. Orazio Savia, nel portare i saluti del giornale ha espresso solidarietà alla battaglia per una pensione giusta assicurando il sostegno del giornale alle iniziative intraprese. Il vicedirettore Giuseppe Sanzotta ha ricordato l'impegno del quotidiano per il rispetto della dignità dei meno giovani garantendo che Il Tempo darà una corretta informazione della contesa per il superamento delle pensioni d'annata. Il problema, ha spiegato il coordinatore nazionale dell'associazione avv. Filippo de Jorio, riguarda i pensionati da 15 o 20 anni che hanno perso oltre la metà del potere d'acquisto. E sul banco degli accusati c'è la riforma Dini. Agganciare le pensioni ai salari, è un atto di giustizia? Questo dovrà decidere la Corte Costituzionale. Ora l'obiettivo è quello di creare un meccanismo che leghi le pensioni all'andamento reale del costo della vita. La proposta è quella di legare l'andamento delle pensioni agli aumenti contrattuali. Ai pensionati potrebbe essere garantito un miglioramento del 40 per cento dell'aumento concesso ai lavoratori in attività. E il vicepresidente della Camera, Alfredo Biondi si è impegnato a presentare uno specifico emendamento alla legge finanziaria cercando di sensibilizzare maggioranza e opposizione ad affrontare le questioni legate alle pensioni d'annata.