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Raiot sospeso, Annunziata salva Ruffini Cattaneo: per il direttore solo un richiamo. Sanzione per Salerno. Veneziani: l'Usigrai difenda i giornalisti

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Questa la decisione unanime del CdA Rai accettata dal direttore generale Cattaneo, che stavolta ha lasciato piena autonomia decisionale al Consiglio. Insomma, il caso Guzzanti ha monopolizzato la riunione del CdA di ieri mattina (che ha anche siglato l'ok alla fiction sulla Monaca di Monza che avrà il volto di Giovanna Mezzogiorno) e scaldato parecchio gli animi dei consiglieri. Alberoni, Petroni e Rumi infatti, furibondi dopo la visione del comizio anticlericale, e anti-israelita della Guzzanti, avrebbero chiesto la testa di Ruffini e la chiusura della trasmissione, ma poi ha prevalso una linea più «morbida». Un semplice richiamo per Ruffini che però d'ora in poi dovrà vigilare di più sui suoi collaboratori e lo stop temporaneo di Raiot. Su sollecitazione di Petruccioli e di altri parlamentari è stato poi deciso inviare la registrazione della prima puntata di Raiot alla Vigilanza, visto che insulta anche il ddl Gasparri attualmente in discussione in Parlamento. La decisione di interrompere Raiot per consentire la visione preventiva delle cinque puntate alla fine è unanime e la stessa presidente (presa di mira dalla Guzzanti) la difende: «Era necessario tutelare l'azienda da ulteriori contenziosi». Dice Annunziata e poi passa la palla nelle mani del direttore generale e del Direttore di RaiTre. «Spetta a loro -spiega Annunziata- indicare una data. Spero che Cattaneo e Ruffini la indichino presto». Entra nel merito Veneziani: «C'è stato un incivile attacco al servizio pubblico e alla satira». «Come in un Tribunale supremo della Verità - commenta Veneziani - Sabina Guzzanti ha emesso sentenze di condanna fuor di satira, sul crocifisso negli uffici pubblici (dichiarandolo illegale), sugli americani e gli israeliani, sul governo, su una parte dell'opposizione e sui giornalisti tutti dei TG e delle reti che non garantirebbero l'informazione in Italia (su questo aspetto l'intervento dell'Usigrai)». Il consigliere Rumi invece si preoccupa soprattutto degli aspetti legali: «Già con Mediaset la situazione è piuttosto grave. Credo sia giusto tutelarci rispetto alle prossime puntate». «È una decisione minima di tutela, presa all'unanimità», sottolinea il consigliere Alberoni, «Sabina Guzzanti parla liberamente ma poi le azioni penali le prendiamo noi». Mentre la produzione del programma provoca Ruffini chiedendogli di mandare in onda domenica la seconda puntata di Raiot sulla giustizia che «sarà pronta sabato notte», le reazioni politiche si fanno sentire. «La Guzzanti non fa satira, è solo faziosa, come Luttazzi - sostiene Paolo Romani (FI)- quando spara contro Berlusconi e la legge Gasparri fa politica e non satira». E Romani cita «Blob», «un programma cattivo che però fa sorridere». «Hanno paura della satira, qua c'è puzza di regime», sostiene il presidente dei Verdi Pecoraro Scanio. L'intervento della Annunziata «ha evitato la chiusura definitiva di Raiot», afferma Paolo Gentiloni della Margherita. «Decisione pilatesca» quella del CdA per Caparini (Lega) che accusa Ruffini di avere agito «in mala fede». Infine l'intervento dell'Usigrai che considera «inaccettabile la censura preventiva» del CdA e attacca Veneziani, chiedendogli un confronto pubblico. Sfida accettata. Ma intanto la Guzzanti, che in realtà potrebbe in pochi giorni registrare le puntate rimanenti visto che in gran parte si rifanno al suo spettacolo, dirà la sua oggi in una conferenza stampa militante e arrabbiata, convocata per le 12.

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