Costanzo: programma costruito male

Costanzo, a margine del convegno «È vero che per fare la Tv non serve la patente?» afferma di essere «contrario ad ogni tipo di censura, ma forse il programma poteva essere costruito in maniera diversa». Costanzo cita Corrado Guzzanti che è «esemplare perchè -ha concluso- attraverso Rutelli faceva satira e diceva cose pesanti. Personalmente comincio a pensare che certe cose sono costruite apposta o a danno dei direttori. Stimo Ruffini e ho sempre detto che Raitre è la rete che vedo più volentieri». Andando avanti nella sua discussione con politici e addetti ai lavori, subito sgombra il campo da equivoci: «Non è nei miei interessi la presidenza della Rai». Fra i partecipanti al dibattito, al teatro Parioli di Roma, Mario Morcellini, Giorgio Gori, Pietro Valsecchi, Marco Bassetti, Antonio Marziale. Paolo Gentiloni della Margherita, è convinto che non ci sia «patente che tenga, se c'è un grado insufficiente di libertà e di concorrenza. È da queste due condizioni che dipende la qualità dell'offerta televisiva». Il suo omologo di Forza Italia, Paolo Romani, è convinto invece che «un sistema troppo ingessato sarebbe di nocumento e non di vantaggio. E poi - sottolinea - la patente deve essere diversa per i vari tipi di tv? E poi chi la dà?».