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Bondi: «E ora il partito unico della Cdl»

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Forza Italia rilancia, Udc apprezza, An frena, la Lega dice no. Si lavora al listone per le Europee

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A sostenerlo è Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italia, che rilancia l'ipotesi. Prendendo spunto dal decimo anniversario di quel «se fossi a Roma voterei Fini» che diede inizio alla sua scesa in campo del Cavaliere schierandosi con il nascituro centrodestra, il coordinatore degli azzurri sostiene che «quella di Berlusconi fu una presa di posizione che denotava già allora una grande sagacia politica». Oggi, come allora, è necessario un nuovo passo. «Quanto Berlusconi influì sulla trasformazione del Msi in An e sui destini politici di Fini? Il processo di cambiamento e di innovazione del vecchio Msi - assicura l'esponente azzurro - era già iniziato. E certamente il lancio da parte di Berlusconi di un nuovo soggetto politico ha avuto un effetto moltiplicatore. Ma questo - ribadisce - è avvenuto per gli sforzi iniziati da tempo, grazie soprattutto al ruolo svolto da Fini e dalla sua leadership». Ora Bondi guarda al futuro: occorre «una prospettiva politica nuova, pari a quella che fu inaugurata allora da Berlusconi, sarebbe quella di porsi come obiettivo la creazione di un nuovo soggetto politico. Un partito unico del centrodestra che superi definitivamente tutte le vecchie identità partitiche». Anche l'Udc pensa ad un partito unico anche se, probabilmente diverso da quello di Bondi: «Per rispondere alla sinistra non è possibile solo la lista unica, ma costruire un partito nuovo, democratico, dei moderati, il Partito popolare in Italia» afferma il senatore Maurizio Ronconi secondo il quale «il centrosinistra inganna gli elettori perché vuole solo un contenitore elettoralistico senza programma comune». «La Cdl deve rispondere con una semplificazione che però indichi una prospettiva di impegno comune in Europa ed in Italia. Resta invece la freddezza di An. Per il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri non si sente di escludere la lista unica della Cdl alle prossime europee, ma avverte che tale formula o «è l'approdo di un processo politico oppure non potrà prender corpo perchèalchimie elettoralistiche non servono». «Il percorso della sinistra verso una lista unitaria per le elezioni europee che procede pur tra le mille divisioni di quello schieramento politico - osserva il ministro - impone al centrodestra una pronta riflessione sui propri percorsi. La verifica politica e le scelte elettorali sono questioni logicamente legate tra loro. Bisogna quindi accelerare tempi e modalità di un chiarimento nell'ambito della Casa delle libertà. Non è infatti pensabile che una lista unitaria del centrodestra possa spuntare come un coniglio dal cilindro senza essere invece il frutto di un maturo processo politico che deve coinvolgere dirigenti e militanti dei partiti del centrodestra». Roberto Calderoli, coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord e vicepresidente del Senato, infine boccia come «una iattura» il partito unico del centro destra. Ma Umberto Bossi si spinge oltre e spiega che o si fanno le riforme (per le quali presenterà emendamenti), «oppure crolla tutto». E ribadisce, il voto agli immigrati non passerà.

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