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Nassiriya città dannata anche per i marines

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La città sull'Eufrate è stata teatro di alcune delle pagine più nere dei combattimenti delle forze americane in Iraq, compreso l'episodio più famoso per i cittadini americani: la uccisione il 23 marzo scorso di undici soldati finiti per errore a Nassiriya in una sanguinosa battaglia che portò anche alla cattura del soldato Jessica Lynch, poi diventata una eroina nazionale per la sua liberazione da parte delle Forze Speciali Usa. Fin dall'inizio della guerra in Iraq le strade di Nassiriya sono diventate tra le più temute dai militari Usa che avevano ribattezzato la cittadina, che ha mezzo milione di abitanti, il "Vicolo delle Imboscate". Quella più sanguinosa è stata quella subita dai militari della 507/ma Unità di Manutenzione dell' Esercito (in gran parte meccanici e magazzinieri) che il 23 marzo, per un errore di lettura della mappa, sbagliarono strada finendo proprio nel centro della cittadina, ancora in mano agli iracheni. La battaglia successiva si trasformò in un massacro per le forze americane, che non riuscirono a districarsi dalla trappola: undici soldati americani furono uccisi mentre altri sei furono presi prigionieri. Alcuni dei cadaveri dei militari Usa furono trascinati per le strade della città. Cinque prigionieri furono mostrati alla tv. Il soldato Jessica Lynch, in gravissime condizioni, venne ricoverato in un ospedale. Nello stesso giorno altri nove marines furono uccisi a Nassiriya nel tentativo di catturare uno dei suoi due preziosi ponti sull'Eufrate. Gli iracheni finsero di arrendersi per poi estrarre armi e ordigni. La sanguinosa battaglia, durata oltre sei ore, vide l'intervento di velivoli Hornets, Harriers, Thunderbolts e Cobras a sostegno delle truppe Usa circondate, che riuscirono a sottrarsi alla morsa ma 50 marines vennero feriti, nella più sanguinosa battaglia dall'inizio della guerra in Iraq. Nei giorni successivi a Nassiriya vi fu una serie di uccisioni di soldati americani con trucchi da guerriglia urbana: guerriglieri in abiti civili, miliziani nascosti dietro donne e bambini. L'atmosfera di continuo sospetto portò i soldati americani dislocati a Nassiriya ad una situazione di tale nervosismo da far divampare a marzo un feroce combattimento tra due unità di marines, che non si erano riconosciute, con il ferimento di 31 soldati.

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