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Grandi opere, ok Ue su trafori e rete elettrica

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In questa «Quick start list», che dovrà essere definita il mese prossimo dai capi di governo dell'Ue, sono state inserite anche un'ulteriore connessione delle reti elettriche di Svizzera e Slovenia con quella dell'Italia, due nuovi gasdotti che collegheranno Turchia, Libia e Algeria con il nostro Paese, nonché le «Autostrade del mare» lungo l'Adriatico e il Mediterraneo occidentale. Dall'elenco di «segmenti» d'opera con precedenza la Commissione ha, invece, escluso il ponte sullo Stretto di Messina, il nuovo collegamento ferroviario tra Genova e la frontiera svizzera, e il resto dei percorsi delle linee ferroviarie ad alta velocità Lione-Milano-Trieste-Budapest (il Corridoio 5) e Berlino-Roma-Napoli-Palermo. Tutte queste infrastrutture rimarranno comunque nell'elenco complessivo delle 29 Reti Transeuropee dei trasporti, tuttora definite (erroneamente) «prioritarie», che godranno di un cofinanziamento da parte dell'Ue, peraltro aumentato dal 10% attuale fino a un massimo del 30%. «Noi - ha spiegato il presidente della Commissione europea, Romano Prodi - finanzieremo le priorità su alcuni tratti, ma ci auguriamo che i governi nazionali ci aiutino con la stessa velocità nei tratti di competenza puramente nazionale». Fonti dell'esecutivo comunitario Commissione hanno poi precisato che la «Quick start list» sarà «aperta» e che le opere per ora escluse vi potranno essere aggiunte se si dimostrerà l'esistenza di adeguati finanziamenti (privati, pubblici o misti) per la loro realizzazione. «Non è che il ponte sullo Stretto di Messina sia vietato - ha perciò avvertito Prodi -. Non è tra le quick start, ma la carta delle start arriva fino a Palermo». «Realizzeremo in ogni caso questa grande opera che riteniamo strategica per il Paese - ha dichiarato a Salisburgo il ministro degli Affari regionali, Enrico La Loggia -. Auspichiamo però che possa esserci un ripensamento da parte della Commissione europea». Ai 31 «segmenti» con precedenza nel campo dei trasporti, la Commissione europea ha proposto di aggiungere altri 25 progetti «maturi» di interconnessioni elettriche, gasdotti, reti di comunicazione a banda larga, cosi come di ricerca e sviluppo tecnologico (anche sull'energia all'idrogeno e sulla microelettronica). L'insieme di queste infrastrutture o ricerche (il cui costo complessivo entro il 2020 è stimato di 220 miliardi di euro) costituiscono l'Iniziativa europea per la Crescita, già approvata a grandi linee dai capi di governo dell'Ue.

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