«Mai più una piazza Togliatti»
«Il Comune ha fatto bene» ha commentato soddisfatto il ministro per le Comunicazioni Maurizio Gasparri tirando via, insieme al sindaco Pietro Stefano Zanantoni, di Forza Italia, il drappo per portare alla luce la nuova insegna al termine di una breve cerimonia svolta sulle note di sottofondo dell'Inno alla Gioia di Beethoven. «Spero proprio che l'esempio di Muggiò venga seguito da tutti gli altri comuni italiani. Vanno celebrate le date di libertà, e non altri» ha aggiunto il ministro, riferendosi ai «demeriti politici» che, a suo giudizio, fanno sì che Togliatti non sia degno di avere una piazza a lui intitolata. «Qui a Muggiò - ha continuato Gasparri - si è dato il nome a una piazza con una data di libertà che sostituisce protagonisti sì importanti della nostra storia ma che non hanno certo avuto un integrale rispetto della democrazia. È bene che ognuno faccia i conti con il proprio passato, anche noi della destra, ma credo che dobbiamo essere tutti d'accordo nel lasciare spazio a persone e date che caratterizzano la libertà piuttosto che a nomi che hanno caratterizzato nella nostra storia l'illibertà». Il crollo del muro secondo Gasparri va «assolutamente celebrato come il più grande episodio di libertà vissuto dalla nostra generazione. Oggi quei Paesi sono liberi, la Germania è tornata unita, le nazioni dell'Est europeo stanno diventando protagoniste della nostra costruzione europea. Siamo lontani anni luce - ha concluso - dai protagonisti importanti del nostro passato che, però, come detto non hanno avuto sempre un rispetto integrale della democrazia». Il sindaco di Muggiò nel suo intervento ha ricordato uno scritto in cui Togliatti affermava di «rinunciare con orgoglio ad essere cittadino italiano» e ha sottolineato come a suo giudizio il leader comunista «nulla fece pur potendo per i nostri prigionieri di guerra incatenati nei Gulag».