Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

«Io al Quirinale? Presto per dirlo. Morirò mentre cambio l'Italia»

default_image

  • a
  • a
  • a

Così Silvio Berlusconi risponde a Bruno Vespa che gli chiede quali progetti ha per il suo futuro in uno dei colloqui riportati nel libro «Il Cavaliere e il Professore» in uscita il 15 novembre. Berlusconi conferma che «il prossimo capo dello Stato sarà eletto certamente alla scadenza naturale del settennato». Chiede Vespa: se la Casa delle Libertà dovesse vincere le prossime elezioni e lei andasse al Quirinale, il presidente del Consiglio sarebbe ancora un uomo di Forza Italia o il leader di un altro partito? «Ogni decisione al riguardo è prematura», risponde Berlusconi. Se lei non fosse sceso in campo, domanda il giornalista, con la sinistra al governo quale sarebbe stato il suo futuro di imprenditore? «Sarebbe bastato concedere uno o due telegiornali alla sinistra per mantenere rapporti di buon vicinato. Ma avrei contraddetto tutta una vita di lavoro e di anelito verso la libertà vera: quella di non doversi schierare per forza con chi ha idee e sentimenti opposti ai tuoi». Chiede ancora Vespa : è possibile che Forza Italia possa andare avanti senza la sua guida? «In questi anni - risponde Berlusconi - si è formata una classe dirigente di alto livello. Non c'è ancora un mio successore designato, ma ci sono tanti giovani che possono aspirare a diventarlo». «Dentro di me - dice ancora il premier - penso che passerò a miglior vita cadendo sul pezzo, mentre starò lavorando per cambiare l'Italia». «Cambiare l'Italia - aggiunge il presidente del Consiglio - è cosa difficile con gli strumenti di cui disponiamo oggi, con coalizioni di partito in cui pesa il potere marginale anche dei più piccoli, con un primo ministro che può disporre soltanto della moral suasion e che deve passare una gran quantità del suo tempo per tenere insieme la coalizione, facendo un costante esercizio di pazienza». Chiede Vespa: pensa che un giorno potrà tornare imprenditore? «No. Ho avuto la fortuna di avere dei figli che dimostrano capacità nel proseguire il lavoro paterno. Sarebbe assolutamente controproducente il mio ritorno a una attività imprenditoriale ormai nelle mani di timonieri adeguati». Silvio Berlusconi intende inoltre procedere alla riforma del sistema elettorale sia per le prossime elezioni europee che per quelle politiche del 2006. Risponde sempre a Vespa: «Sulla prima è in corso una discussione. Io sono favorevole ad un adeguamento del nostro sistema a quello degli altri maggiori paesi europei».

Dai blog