Il maxi-condono fiscale forse esteso al 2002

L'idea per ora è accarezzata soprattutto dagli esponenti della Casa delle Libertà alla ricerca di fondi, ma non è escluso che alla fine possa arrivare l'ok del ministero dell'Economia. Servono infatti risorse aggiuntive per gli Enti locali, le Forze Armate e la ricerca. E l'estensione del condono potrebbe risultare la soluzione meno indolore. La misura, comunque, che secondo alcune elaborazioni potrebbe portare un gettito aggiuntivo di circa 1,5 miliardi, non dovrebbe essere introdotta al Senato, ma nel passaggio alla Camera. Il provvedimento, infatti, si lega a due misure contenute nel decreto legge attualmente al vaglio di Montecitorio: il cosiddetto concordato preventivo e la proroga dei termini per aderire al condono fiscale (nella attuale versione si chiude al 2001) che vengono spostati al 16 marzo 2004. E il governo prima di estendere il condono al 2002 vuole avere chiaro e definitivo il quadro normativo delle due misure. A favore di un'estensione giocano anche i timori di gettito che si stanno addensando sul condono edilizio fortemente osteggiato da molte regioni e sullo stesso concordato preventivo che nella versione corretta del maxiemendamento ha perso un po' del suo appeal con la previsione dello scontrino fiscale a richiesta del cliente anche per chi aderisce. La possibilità di condonare anche il 2002 invece potrebbe, da un lato, dare maggiore convenienza al concordato preventivo stesso e, dall'altrom rilanciare l'adesione al vecchio condono di quanti non lo hanno già fatto l'anno scorso: senza estensione infatti i contribuenti si troverebbero a condonare gli anni fino al 2001, lasciando scoperto il 2002 con tutti i rischi di accertamento del caso. Intanto, da lunedì l'esame della Finanziaria 2004 entrerà nel vivo al Senato che per tutta la settimana sarà impegnato a votare i 1.900 emendamenti presentati dalle forze di maggioranza e opposizione, per poi arrivare all'approvazione il 14, o al massimo il 15 novembre.