«Con Ballarò non sono un clone di Santoro»
Programma che, condotto da Giovanni Floris, nella passata stagione ha registrato una media di share del 10 per cento. «Abbiamo ridisegnato l'organizzazione del lavoro interno, così ogni inviato avrà a disposizione due settimane per occuparsi del proprio argomento. Questo permetterà di realizzare delle inchieste molto più forti - spiega Floris -. Da quest'anno ci sarà poi un diario della settimana sottoforma di "corsivo". Sarà inoltre presente un numero maggiore di ospiti in studio». A chi ancor oggi ritiene Ballarò un programma clone di «Sciuscià», lei cosa risponde? «In effetti, l'anno scorso in un primo momento ci hanno detto che eravamo come Santoro, Gad Lerner o come Riotta. Oggi ritengo che Ballarò sia riconosciuto dalla gente come un programma con una sua specifica "identità"». Un'«identità» che si nutre anche di politica... «La politica è lo sfondo entro cui spiegare perché le cose stanno in un modo anziché in un altro: se noi andiamo a parlare di economia, la politica sarà responsabile dello stato dell'economia; però non sarà il tema della puntata. Se parliamo di guerra, la politica dovrà essere quella che deve evitare la guerra, ma non potrà essere il tema della puntata. La politica è il contesto nel quale appoggiare le inchieste». A proposito di partiti: una sua opinione sulla possibilità che le sinistre producano una lista unica? «Questa è una domanda che lei dovrebbe fare ai politici: è come chiedere ad un giornalista sportivo il parere sulle condizioni di Totti. È ovvio che queste vadano fatte ad un medico». Allora torniamo alle inchieste di Ballarò: ce ne anticipa qualcuna? «Avremo una bella inchiesta sul condono, un'altra sulla situazione economica in Italia. Stiamo inoltre lavorando ad un'inchiesta sull'elettorato del centrosinistra e su quello della Casa delle Libertà». Destra e sinistra: ci sono dei politici che lei stima particolarmente? «Grazie a Dio sono riuscito a tenermi distante dalle simpatie ed antipatie di tutti». Però Rutelli le capita di intervistarlo spesso, come è successo ad una recente Festa dell'Unità... «È vero, Rutelli l'ho intervistato più volte. Il giornalista fa interviste agli uomini politici, dell'economia, del calcio del basket». A proposito, Ballarò va trovare degli artisti di gran talento. «Abbiamo preso dei nuovi "graffitari" che dipingeranno il muro, in modo d'avere più espressioni artistiche legate all'informazione. Una formula, questa, andata bene anche a Milena Gabanelli (che lo ha fatto con Paolini) e che caratterizza, di fatto, Raitre».