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«Raddoppiare il buono casa, stop alla proroga sfratti»

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ma anche un freno all'emergenza-casa e alla corsa al rialzo del caro-affitti, per garantire al contempo alle famiglie meno abbienti un alloggio in affitto. La ricetta c'è, assicura all'Ansa il vice ministro alle Infrastrutture Ugo Martinat e sta tutta in una proposta che va inserita in Finanziaria.Inoltre, prosegue il viceministro, «grazie al raddoppio dei fondi destinati al buono casa, si può eliminare definitivamente la proroga degli sfratti, definita uno strumento sgradevole anche da una parte della sinistra, senza causare disordini e disagi sociali, con un piccolo sforzo di buona volontà sia da parte del ministero dell'Economia sia da parte delle Regioni». Il provvedimento prevede infatti che i governi regionali concorrano per una quota del 30%. L'attuale dotazione del fondo pari a 246 milioni di euro per il 2004, si incrementerebbe di ulteriore 100 milioni di euro da parte dello Stato e di 150 milioni da parte delle Regioni, a oltre 500 milioni, quindi al raddoppio. «Una stampella che consentirà di risolvere il disagio abitativo - spiega ancora Martinat - grazie al potenziamento di uno strumento non statalista ma con l'ulteriore conseguenza di provocare un aumento dell'offerta generale di immobili che inaugurerà un circolo virtuoso e determinerà la diminuzione del canone medio nel medio termine». Il 30% da Regioni, 70% da Stato. Il fondo nazionale di sostegno all'affitto è attualmente alimentato annualmente dallo Stato mentre l'apporto delle regioni è minimo. Le risorse sono progressivamente diminuite passando da 752 miliardi di lire nel '99 a 482 miliardi di lire nel 2002. Hanno accesso al fondo i nuclei familiari poveri con caratteristiche di basso reddito e disagio sociale. «Lo Stato - sottolinea Martinat - non è attualmente in grado di soddisfare tutte le richieste. Con questa proposta invece, Stato, Regioni e Province autonome si impegnerebbero a finanziare il fondo per il totale del fabbisogno accertato, grazie a un contributo del 70% a carico dello Stato e del 30% dalle Regioni». In più l'introduzione della quota parte alle regioni sull'emergenza-casa, determina una maggiore responsabilizzazione nel fissare con precisione il numero delle famiglie a rischio sfratto. Solo a Roma, sarebbero 10.000 i nuclei che pur avendo i requisiti non potranno accedere allo stato attuale ai buoni-casa. Fine proroga sfratti. La proroga degli sfratti sarà «così superata - afferma il viceministro - perché nei Comuni ad alta tensione abitativa i contributi concessi dal Fondo sarebbero destinati prioritariamente ai soggetti in possesso dei requisiti necessari per accedere alla proroga, finora garantiti ai nuclei familiari con presenza di anziani o handicappati gravi, e che non dispongono di altra abitazione o di redditi sufficienti ad accedere all'affitto di una nuova casa».

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