Ulivo, la sinistra Ds si scaglia contro il «triciclo»

Ma contro la lista a tre dell'Ulivo, detta anche «triciclo», si scatena l'opposizione della sinistra ds, mentre Achille Occhetto sta cercando di riunire e guidare quelli che non sono d'accordo. Anche il regista Nanni Moretti, punto di riferimento dei girotondini, in un articolo su Repubblica ha scritto che non gli sembra poi molto unitaria una lista che include solo tre dei cinque partiti del centrosinistra, e invita invece a una federazione dei partiti, aperta alla società, con un programma e un'intesa con Rifondazione. «L'errore può essere ancora rimediato, una lista a tre spaccherebbe l'Ulivo», chiede il portavoce del Correntone Fabio Mussi. In tutto questo, a complicare la discussione tra gli alleati, certo non facile, arriva una frenata di Romano Prodi, che tutti indicano concordamente come futuro leader dell'Ulivo, ma che dovrebbe guidare, già alle Europee dell'anno prossimo, la lista riformista a tre, a di chi ci vorrà stare. Conversando con Bruno Vespa il presidente della commissione Ue ha affrontato l'irrisolto problema della collocazione degli europarlamentari del nuovo raggruppamento. Ds e Sdi guardano al Pse, e spingono per un allargamento del gruppo socialista che consenta l'ingresso dei cattolici democratici e dei liberali. La Margherita accarezza invece l'idea di un eurogruppo del tutto nuovo, ma non è facile perchè occorrono parlamentari di almeno sette paesi. Lo Sdi pensa che il problema del gruppo non debba essere pregiudiziale, perchè si potrà comunque risolgere dopo le elezioni. Prodi ha affermato invece, a sorpresa, che si può essere eletti nel listone unitario dell'Ulivo, ma poi, una volta a Strasburgo, collocarsi ognuno in un gruppo diverso. Proprio lui che aveva parlato per primo di un gruppo compatto riformista nell'europarlamento. Sono scoppiate le proteste soprattutto di quanti sono contrari al «triciclo», e Prodi ha precisato che in realtà considera la divisione dei parlamentari a Strasburgo in gruppi diversi soltanto «un'ipotesi di ultimissima istanza», ma l'obiettivo prioritario deve essere quello di un gruppo unico «che si caratterizzi per il proprio completo e coerente europeismo». Ribadisce poi di non volersi candidare alle prossime Europee e contesta l'interpretazione data da Vespa alle sue affermazioni, quasi un annuncio della sua discesa in campo nel 2004. Il presidente della commissione Ue ha soltanto detto al giornalista che dal punto di vista giuridico la candidatura è possibile e ci sono già stati casi italiani di un commissario che si è candidato, Emma Bonino. Insomma ha risposto, ma la decisione è ancora lontana. M.M.