Finanziaria, si tenta il recupero del bonus-anziani

I partiti della maggioranza giocano le loro carte per ottenere le modifiche che non sono state possibili col «decretone» (approvato nei giorni scorsi e ora all'esame della commissione Bilancio della Camera) . An sta studiando la possibilità di ripristinare, sotto forma di detrazioni fiscali, il «bonus» per le famiglie che decidano di tenere in casa gli anziani piuttosto che ricoverarli in istituti di riposo o in ospedali. Per finanziare il bonus, fonti parlamentari di An indicano i fondi che la finanziaria stanzia per la famiglia (540 milioni di euro). La somma è infatti già impegnata in larga parte (280 milioni) per il bonus figli (un assegno da 1.000 euro per ogni figlio che nasce dopo il primogenito), mentre altri 110 milioni dovrebbero rifinanziare altre leggi già indirizzate alla famiglia. Quindi resterebbero disponibili 150 milioni. Altre priorità indicate da ambienti della maggioranza sono i soldi per il nuovo contratto delle Forze armate, che parte il prossimo gennaio ma anche per coprire il pregresso. Mentre si punta sul Lotto per reperire risorse da destinare ad Università e Ricerca. Risorse potrebbero essere risparmiate facendo slittare l'avvio dell'Istituto Italiano di Tecnologia: allungando i tempi si potrebbero recuperare fino a 300 milioni di euro da spalmare su ricerca e Forze Armate. Sembra infine definitivamente tramontata, anche quest'anno (dopo la bocciatura già ricevuta lo scorso anno) l'ipotesi di introdurre la cosiddetta «pornotax». Ivo Tarolli (Udc), ha ribadito il «forte impegno» del suo gruppo per reperire in Finanziaria più fondi per l'Università e la Ricerca. «Siamo impegnati a trovare una soluzione per l'Università e la Ricerca», ricorda Tarolli, senza indicare quali sono le fonti di finanziamento su cui l'Udc sta lavorando. Tra le altre priorità, Tarolli indica gli enti locali e i rinnovi contrattuali, altri due capitoli per i quali reperire nuove risorse. Infine Tarolli giudica «una buona idea il bonus per gli anziani», ma «di difficile realizzazione data la scarsità di fondi». Fra le modifiche delle quali si parla, c'è anche l'aumento degli sgravi Irpef sulle ristrutturazioni edilizie al 41%.