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di FABRIZIO DELL'OREFICE I BRESCIANI hanno capito subito che il vento tira anche altrove.

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In particolare un imprenditore che fece parte della cordata tanto cara a D'Alema che nel 1999 scalò Telecom oltre a figurare nella lista dei finanziatori della Quercia, è anche in quella in quella degli azzurri e del Carroccio. Si tratta di Ettore Lonati, uno dei leader nazionali nella produzione dei macchinari, in particolare di macchinari per calze. La Santoni spa, infatti, società del gruppo Lonati, ha staccato un assegno di ottomila euro il 16 giugno 2003 ai Ds di Brescia che sostenevano la candidatura a sindaco di Paolo Corsini. La stessa azienda ha invece versato nelle casse di Forza Italia di Brescia diecimila euro il 7 agosto scorso. Ma Lonati non è voluto fermare qui. Infatti l'Alfa acciai spa (di cui è socio) è anche tra i maggiori finanziatori della Lega Nord. A Umberto Bossi è stato dato di più che a Quercia e azzurri: ben 25mila euro. È da ricordare che Lonati e Gnutti sono i principali finanziatori del partito di Fassino e D'Alema nella città della Leonessa. Lonati ha staccato tre assegni: ottomila euro come detto con la Santoni, altrettanti con la Dinema spa e novemila con l'azienda che porta il suo nome; per un totale di venticinquemila euro. Gnutti, che sino a poco tempo fa era in tandem fisso con Roberto Colaninno, ha invece versato diecimila euro con la famosa Hopa spa Holding e altri diecimila con la meno nota G. P Finanziaria spa. In totale i due imprenditori con le loro società sono i maggiori finanziatori della Quercia nel capoluogo lombardo, visto che in totale versano alle casse del partito ben quarantacinquemila euro sui centocinquemila totali raccolti da giugno ad oggi. Tra i finanziatori del partito di Fassino, ma soltanto a livello nazionale (quindi non alle federazioni locali) vanno aggiunti anche Carlo Rodriguez che ha versato ventimila euro e Sdi che dato invece quasi quarantamila euro. Tra le curiosità vanno segnalati anche due assegni di Forza Italia alla Lega Nord: duecentomila euro il sette agosto e altri ventitremila pochi giorni fa, il 28 ottobre. Ma non c'è da allarmarsi: si tratta di una restituzione del finanziamento pubblico ai partiti. È infatti una parte dei patti tra i due partiti, visto il Carroccio non ha superato lo sbarramento del 4% e quindi accede solo in parte al finaziamento ai partiti. Mentre va segnalato il fatto che Rifondazione comunista continua a ricevere fondi esclusivcamente da persone e non dalle aziende o da società private (almeno formalmente). In Basilicata i soldi (26.597) arrivano da Carmine Cataldo Collazzo, in Molise (30.180) da Italo Di Sabato, a Napoli (9206) da Raffaele Tecce), in Piemonte (46.991) da Mario Contu e da Rocco Papandrea (37.184), a Trieste da Igor Canciani (9519), da Raffaele Dovenna (7109) e Dennis Visioli che stacca un assegno addirittura di 25.408.

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