IL PAPA sofferente ricorda il valore universale del crocifisso.
«Tutti vi esorto - dice Giovanni Paolo II - a fondare la vostra vita sulla parola di Dio, per essere costruttori della civiltà dell'amore, di cui simbolo eloquente è la croce di Cristo, sorgente di luce, di conforto e di speranza per gli uomini di tutti i tempi». Se il Papa usa toni sfumati per alludere alla polemica, l'Osservatore romano continua invece sulla linea esplicita scelta da quando è scoppiato il caso. Se lunedì aveva definito la sentenza del magistrato «assurda e offensiva» e ieri aveva titolato «la croce non ce la faremo togliere» il quotidiano vaticano dà oggi spazio alla decisione dell'ufficiale giudiziario in Abruzzo di non notificare l'ordinanza per la rimozione del crocifisso dalla scuola elementare di Ofena. Per l'Osservatore romano la decisione dell'ufficiale giudiziario è «una chiara testimonianza della propria fede cattolica». La sinistra invece è ostinata a togliere di mezzo il crocifisso. Anche i Verdi, dopo Titti De Simone (Prc), annunciano una proposta di legge che sarà presentata al Senato da Fiorello Cortiana, per l'abolizione degli articoli dei regi decreti del '24 e del '28 che, in applicazione dei patti lateranensi del '23, obbligano le scuole a dotarsi del crocifisso. «In questi giorni si è parlato molto della necessità, in una società che sta diventando multietnica, di tolleranza e di dialogo interrazziale e interreligioso, e questo nessuno lo ha negato - affermano il responsabile scuola dei Verdi Mauro Romanelli e Cortiana - ma davvero non si capisce come si possa dialogare con appeso al muro il simbolo di uno solo dei dialoganti, per giunta quello politicamente più forte, maggioritario e privilegiato». Il capogruppo dei Comunisti Italiani Marco Rizzo quasi approva: «La scuola italiana - sottolinea - deve essere laica e aperta a tutti». Prende le distanze invece il segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti: «Avrei necessità a toglierlo». «La sinistra giacobina vuole calpestare le nostre radici. Le loro proposte sono inaccettabili», dichiara Isabella Bertolini (Forza Italia). Il vicepremier Gianfranco Fini ribadisce che l'ordinanza abbruzzese è «assurda» mentre si registra l'ennesimo scontro tra Anm e il ministro Castelli.