Oggi l'ufficiale giudiziario in classe per togliere il simbolo
Oggi gli ufficiali giudiziari della Corte d'Appello dell'Aquila daranno esecuzione all'ordinanza di rimozione del crocifisso dalle aule frequentate dai due figli minori del presidente dell'Unione Musulmani d'Italia. Il legale di Smith, l'avvocato Dario Visconti, dopo aver notificato l'ordinanza, ha richiesto anche l'esecuzione fozata della stessa. Il crocifisso, insomma, dovrà lasciare le aule frequentate dai due bambini. La domanda che sorge spontanea a questo punto è la seguente: nelle altre classi, quelle frequentate solo da bambini cattolici dove non "lede" il principio della libertà del culto, il crocifisso può rimanere o dovrà abbandonare del tutto l'edificio scolastico? A Ofena c'è grande malumore. Per domenica Forza Nuova ha organizzato una imponente manifestazione con l'attesa di circa 500 persone, ma anche stamani potrebbe giungere una delegazione pronta a dare vita alla protesta. Nel frattempo il ministro di Grazia e Giustizia Roberto Castelli ha firmato il mandato relativo all'inchiesta annunciata sulla vicenda della rimozione del crocifisso. Nella lettera di incarico agli ispettori, il Guardasigilli ha chiesto anche di accertare la sussistenza di eventuali responsabilità disciplinari da parte del magistrato che ha emanato l'ordinanza. E prosegue l'ondata di reazioni sdegnate. «Non voglio entrare nel merito della sentenza — afferma il presidente dell'Associazione araba-abruzzese Ali Younes in una lettera inviata al sottosegretario di Stato Nino Sospiri — perché non mi compete, ma il modo in cui il signor Smith ha posto il problema (sfida, scontro ed intolleranza) provoca un forte imbarazzo e disagio non solo alla maggioranza degli italiani di fede cristiana, ma anche a me personalmente e ad altri italiani di origine araba e di fede musulmana». Ieri l'europarlamentare della Lega Federale Mario Borghezio ed il segretario federale Giacomo Chiappori si sono recati in visita ad Ofena, dove hanno manifestato solidarietà e sostegno agli abitanti per tutte le iniziative che intendessero intraprendere a salvaguardia della propria identità culturale. «Le iniziative di Adel Smith mostrano il vero volto dell'Islam — hanno detto — a differenza di altri falsi moderati a cui il ministro Pisanu mostra di credere. Fini e Follini devono dire quali convincimenti li spingono a consegnare il Paese all'Islam». Il riferimento è al voto agli immigrati. Anche per il segretario dell'Udeur abruzzese Mimmo Srour, siriano, sindaco di un altro piccolo centro dell'aquilano, l'ordinanza «deve essere osteggiata e respinta dalla stessa comunità islamica italiana».