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L'opposizione mobilita contro la manovra

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Stabilito di dare vita a incontri regolari per coordinare le politiche dei partiti

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I leader dell'Ulivo, di Rifondazione Comunista e dell'Italia dei Valori si sono incontrati ieri pomeriggio nei locali del gruppo della Margherita al Senato per mettere a punto una strategia contro la politica economica del governo. «Da oggi - ha detto al termine della riunione il leader dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio - si avvia una mobilitazione durissima di tutte le opposizioni. Il governo non può togliere al Parlamento il diritto di discutere sulle leggi di bilancio». La decisione centrale presa nella riunione è quella di organizzare per il 9 novembre una manifestazione di tutti i leader dell'opposizione, con l'Ulivo, Rifondazione Comunista e Antonio Di Pietro. Inoltre si è deciso di dare una cadenza regolare alle riunioni dei segretari dei partiti del centrosinistra: si vedranno ogni secondo martedì del mese. Per il capogruppo diessino Gavino Angius «il centrosinistra deve lanciare un'allarme fortissimo per il grave vulnus delle più elementari regole che si sta consumando in Senato». «La maggioranza - ha aggiunto - ha preso una posizione grave e arrogante che impedisce di fatto di discutere della legge finanziaria». L'opposizione dà un duro giudizio anche sui contenuti della manovra: «C'è un impoverimento preoccupante - sottolinea l'altro capogruppo diessino Luciano Violante - di moltissime famiglie italiane. Sono necessarie modifiche di fondo alla finanziaria che però il governo non intende permettere». «Con la decisione di porre la fiducia - sottolinea Pino Pisicchio, dell'Udeur - si compie un gesto che va al di là di qualsiasi tollerabilità costituzionale. Si sta modificando la natura del nostro sistema mettendo in discussione la centralità del Parlamento». Al termine della riunione Fausto Bertinotti si mostra soddisfatto: «Abbiamo deciso di organizzare una manifestazione nazionale per il 9 novembre, e di appoggiare la manifestazione sindacale del 6 dicembre. L'opposizione darà battaglia in Parlamento contro questo governo che nasconde il dissenso e vuole mettere il bavaglio al Parlamento». Anche Antonio Di Pietro è soddisfatto: «Sono prove tecniche, speriamo sia la volta buona. L'Italia dei Valori ribadisce la disponibilità a collaborare con il centrosinistra e richiede la partecipazione diretta all'elaborazione programmatica». Per Willer Bordon, capogruppo della Margherita, «l'unico elemento rasserenante è che il Paese si sta rendendo conto del comportamento del governo, come dimostra la risposta degli elettori di Bolzano, Trento e Trieste».

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