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ESULTANZA a sinistra e autocritiche a destra sul test elettorale di domenica in Trentino-Alto Adige.

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Fra i commenti quello dello stesso premier Berlusconi. «Questo non è certo un test dal valore politico nazionale. Non capisco gli attacchi della sinistra», ha detto. «Non possiamo continuare a perdere consensi per qualche bega di cortile... Il governo - avrebbe detto il Cavaliere - sta lavorando molto bene», ma i litigi interni sono un «danno per l'immagine dell'esecutivo. Finiamola di dividerci altrimenti rischiamo di perdere altro consenso elettorale e la gente non ci capirebbe...». Per sgombrare il campo da equivoci e interpretazioni di comodo, si è fatto sentire Fini: quel voto «ha valenza zero per chi vive fuori da quella regione particolarissima per formazioni politiche e alleanze». Ergo, non si parli di sconfitta della Cdl perchè - ha ribadito - «è azzardato tentare un paragone tra quella realtà e la politica nazionale». Ben diverso il clima all'Udc. Follini dice: «Il partito ottiene successi elettorali dal profondo Sud al profondo Nord». Significativo anche il commento di Ignazio La Russa che ha contrapposto la quasi tenuta di An all' «arretramento» della Cdl. Per concludere che si è avuta la conferma della «necessità di un rilancio dell'iniziativa della coalizione» e di una «maggiore coesione». Non è sfuggita però l'acidissima replica di Storace che ha sferzato il collega di partito: «Ignorare che un quinto dei voti di An non c'è più - ha detto il presidente della regione Lazio - rasenta l'irresponsabilità». E ancora: «Un partito serio affronta i problemi non nasconde la polvere sotto il tappeto». A sinistra, invece, si esulta. «Una netta vittoria di tutto il centrosinistra» ha detto il diessino Fassino. E anche Rutelli canta vittoria.

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